GROTTAMMARE – Il futuro televisivo di Max Tortora? In una stanza d’ospedale. Vicino di letto, e di disgrazie, un vecchio compagno d’avventura come Enrico Bertolino. “Torneremo dall’8 settembre sul piccolo schermo con una sitcom. Si chiamerà Impazienti e sarà sulla scia di Piloti. Saranno delle pillole giornaliere scritte da me. Io ed Enrico reciteremo da sdraiati”.

Discorso diverso per i Cesaroni, dove l’addio pare definitivo. “Non credo proprio che tornerò a far parte del cast. Ho deciso di tornare a teatro, credo sia un’esperienza che faccia bene al mio mestiere. E poi mi era scaduto il contratto”. Tortora chiude quindi la porta in faccia alla fiction Publispei, ufficializzando un allontanamento che non rimarrà circoscritto alla sesta stagione. Oltre a lui, mancheranno anche Elena Sofia Ricci (Lucia), Alessandra Mastronardi (Eva) e Matteo Branciamore (Marco).

Premiato con l’Arancia d’Oro a Grottammare nell’ambito della trentesima edizione di “Cabaret Amoremio”, l’attore chiama in causa il suo spettacolo teatrale, “L’amore e la follia”. Uno show riproposto in versione bonsai proprio al Parco delle Rimembranze venerdì sera, tra imitazioni, canzoni e spassosi monologhi. “Una grossa parte è dedicata al tormentone sulla mia altezza e a tutto quello che sono costretto a patire – ride – la gente nemmeno se lo immagina. Non c’è persona che non mi chieda se gioco o se ho giocato a basket”.

Ti senti più a tuo agio negli one man show o nel ruolo di disturbatore?

“La prima che hai detto. Mi piace essere al centro della scena, magari con attori bravi al fianco come Stefano Sarcinelli”.

Tornando alla serie di Canale 5, è un peccato non ritrovarti ancora assieme a Claudio Amendola e Antonello Fassari.

“Sono e sarò grato per sempre ai Cesaroni. Mi ha regalato molta popolarità, non rinnego niente. Ma sono a teatro, a marzo ho avuto anche lo spettacolo al Teatro Olimpico di Roma. Non ce la facevo, mi era impossibile”.

Anni fa parlasti di un progetto televisivo già confezionato, dal titolo “Non siamo pronti per la prima serata”. Non se n’è fatto più nulla…

“Si tratterebbe di uno show di due ore per la Rai. Il titolo è stato profetico, però non demordo”.