MARTINSICURO – E’ scattato nella notte tra giovedi 7 e venerdi 8 agosto il blitz, condotto dalla locale Capitaneria di porto, dalla polizia municipale e dai carabinieri di Martinsicuro, che ha posto sotto sequestro circa 750 unità di attrezzature da spiaggia.

L’operazione, che è partita dai tratti di spiaggia libera della frazione di Villa Rosa per arrivare poi fino a Martinsicuro, ha visto impegnati anche alcuni operai della Poliservice. In totale sono state passate al setaccio 8 zone e rimossi ombrelloni, spiaggine, sdraie, sedie e pali. Trovati, inoltre, diversi blocchi di cemento, usati come base per fissare al meglio gli ombrelloni e per i quali si è dovuto ricorrere all’utilizzo di ruspe per la rimozione.

Il materiale è stato sequestrato e i proprietari potranno richiederne il dissequestro pagando una sanzione che va dai 200 fino a 1000 euro (per occupazione abusiva di suolo demaniale). La sanzione potrebbe aumentare, come nel caso di blocchi di cemento, per via dell’aggravante dovuta all’inquinamento ambientale.

Il blitz è scattato a seguito delle violazioni all’ordinanza regionale che vieta l’abbandono di attrezzature balneari in spiaggia e che da alcuni anni viene effettuato con regolarità sulle spiagge della città truentina. Quest’anno, forse anche per effetto della massiccia comunicazione effettuata dall’amministrazione comunale, le attrezzature da mare sequestrate sono state inferiori rispetto agli anni precedenti.