Politica. In questi giorni è stata resa pubblica un’idea interessante per la motivazione espressa. L’hanno comunicata alla città con queste parole: ” Nasce un progetto per la città e per tutto il territorio limitrofo, che vuole essere aggregante di tutti coloro i quali sono rimasti esclusi dai riti e dai giochi del palazzo. L’idea è quella di unire le varie forze della città che, deluse dagli 8 anni ed oltre dell’attuale amministrazione comunale, hanno intenzione di partecipare ad un progetto di rilancio della città con un piano almeno fino al 2020.” Idea denominata “Progetto#SBT2020 per le prossime elezioni amministrative

Un’iniziativa apprezzabile perché condivisa idealmente dai cittadini sambenedettesi più informati e, direi più saggi e indipendenti. Il modo e la forma, invece, porteranno ad ottenere l’effetto inverso. Per un motivo molto semplice: l’idea è partita con l’imposizione di nomi per lo più legati ad una classe politica che ha le stesse caratteristiche del centro sinistra che si vuole spodestare. Un inedito gruppo misto che spaccherà ancora di più una destra nella quale le faide sono da sempre una componente deleteria.

Un favore al Pd (o meglio a chi lo rappresenta oggi nella nostra città) che sarà ancora maggiore quando altri, tra liste civiche, partitini, pretendenti solo presuntuosi, oltre ai destristi esclusi e a quelli di Cinque Stelle, presenteranno le loro candidature. Mi sembra di vedere  Spacca, Gaspari & C. che si fanno belle risate di soddisfazione alle loro spalle. Insomma il fatto che a San Benedetto del Tronto l’esperienza non paga è oramai più che acclarato. Mi pare poi bruttissima la frase o meglio l’intenzione di “voler aggregare tutti coloro che sono rimasti fuori dai riti e dai giochi del palazzo“, parole premonitrici di un triste copia e incolla perché adattissime a chi ha semplicemente voglia di sostituire e non cambiare.

Sembra innanzitutto l’intenzione di fare un dispetto al M5S, al momento il più accreditato ad infastidire, non molto chiaramente, una Ditta esperta nell’acchiappare voti inconsapevoli qual è il Pd. La cui politica continuerà a pagare fino a quando lo si combatterà con le sue stesse armi. Il M5S ci sta provando in modo diverso ma con scarsi risultati nel territorio, forse perché sta rinchiudendosi troppo in se stesso: qualcuno ha paura di perdere la primogenitura? Non lo so ma può essere.

Come sempre non mi tiro indietro e dico che l’effetto auspicato da Progetto#SBT2020 si può raggiungere chiamando a raccolta le persone che aderiscono ad un programma di lealtà, correttezza, competenza e rispetto verso i cittadini. Una dichiarazione di intenti che si può scrivere in appena tre righe.  Scritta però e sottoscritta, non a parole. Tutto il resto, se si rispettano certi principi, verrà dopo. 

Con il distinguo importante che la gran parte di persone più adatte, quelle cioè che ancora ritengono la politica un servizio, dovranno essere sollecitate dai cittadini. Non lo faranno mai da soli. Alcuni perché scottati da brutte esperienze, la prima delle quali riguarda coloro che, volendo cambiare certe mentalità dall’interno, sono stati rigettati appena i dirigenti del partito hanno capito di che pasta erano fatti.

La mia idea è quella di invitare i cittadini sambenedettesi ad elencare le persone che, per il percorso della loro vita, hanno acquisito il diritto di potersi candidare al ruolo di amministratori cittadini. Possibilmente con una piccola motivazione. Trovati 30-40-50-100 candidati sarà loro compito (tra quelli che hanno accettato) riunirsi e studiare insieme come rilanciare la città ma anche la cultura (intesa come stile di vita) necessaria per svolgere compiti così gravosi come quelli di sindaco, assessori e semplici consiglieri comunali.

Lancio quindi la proposta di iniziare a farlo su queste pagine, indicando nome e cognome dei potenziali candidati, non in forma anonima però, scrivendo a nazzarenoperotti@gmail.com. La pubblicazione avverrà senza indicare il nome di chi lo ha scelto che conserveremo però segretamente in un apposito contenitore. Sarà utile, non per assegnare ruoli, ma per creare le premesse di una squadra vincente che gli stessi ‘eletti’ dovranno formare senza interferenze legate ad imposizioni di nessun genere. Ma anche senza nessuna preclusione a chi ha ricoperto in precedenza ruoli istituzionali pubblici importanti. Sempre all’insegna di “lealtà, correttezza, competenza e rispetto verso i cittadini“. Non a parole ma con impegni scritti e pubblici.

Non dovete aver paura di esprimervi perché i vostri nomi, non solo resteranno segreti, ma serviranno per eliminare alibi. Potrebbe risultare un gioco del quale la nostra città  potrà andare fiera per aver lanciato una nuova forma di democrazia. L’Italia intera parlerebbe di un’iniziativa così coraggiosa. Avanti tutta.