CUPRA MARITTIMA – La terza edizione di Artocria è stata un successo. Tre giorni in cui l’intero paese si è catapultato indietro di secoli, alle sue origini, alla riscoperta dell’epoca romana.

La rievocazione, fra novità e appuntamenti consueti, ha coinvolto turisti da qualsiasi parte d’Italia, accorsi appositamente per godersi questo spettacolo unico.

Le celebrazioni sono cominciate venerdì 18 luglio con la rappresentazione teatrale “…e la storia di Roma passò per Cupra” che ha spiegato il significato del nome Artocria, parola tratta da iscrizioni cuprensi che sta a voler dire pasticcio di carne e pane offerto al popolo cuprense da un misterioso personaggio al popolo cuprense. Sabato invece c’è stato il coinvolgente spettacolo composto dall’accensione del fuoco sacro, l’esibizione dei gladiatori e infine la spettacolare battaglia di Bedriaco. La storia della battaglia di Bedriaco rievocata da quattro legioni in campo, attraverso gli spostamenti dei soldati in assetto di guerra e il combattimento finale ha davvero sorpreso il pubblico. Il momento più atteso rimane comunque la sfilata. Il corteo si è svolto domenica 20 dalle ore 17, partendo dal piazzale del rifornimento Beyfin per poi arrivare in piazza della Libertà, ricongiungersi con gli altri rievocanti, proseguire per piazza Possenti e tutto il lungomare fino ad arrivare al parco San Benedetto Martire. Hanno sfilato in circa 400 tra Gruppo Storico Cuprense, Gruppo Storico Romano, Gruppo Storico Alatri, Gruppo Storico Villa Adriana, Gruppo Arte Picena, con sacerdotesse, popolane, senatori, soldati, gladiatori, danzatrici che hanno animato le vie del lungomare destando la curiosità di cittadini e turisti che accorrevano per ammirare da vicino i tanti personaggi.

In particolare nel corteo erano rappresentati la Dea Cupra ovvero colei alla quale era dedicato il nostro tempio, il console Lucio Afranio, il pretore e patrono del Piceno e della Sabina (nonché uno dei pugnalatori di Cesare) Lucio Minucio Basilo, Tito Olio padre di Poppea Sabina Minore, la seconda moglie di Nerone Poppea Sabina Minore, sua madre Poppea Sabina Maggiore e una matrona romana Aucilia. Durante la serata di domenica infine si è potuto assistere allo spettacolo “Captio Virginis” e “Harpastum”, un antico gioco romano che ricorda molto un incrocio tra il calcio e il rugby, sport praticato soprattutto dalle legioni a presidio dei confini. Hanno fatto colpo anche gli stand gastronomici che hanno servito pappardelle con maiale selvatico, panino di farro con salsiccia speziata di maiale, crostone di farro con guanciale in agrodolce, arrosticini, crustula e mulsum piperatum, ossia dolci e vino speziato, creati appositamente per Artocria.

Con il passare degli anni Artocria sta diventando quindi una manifestazione che caratterizza l’estate, piacendo ed entusiasmando molti.