SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un mese ininterrotto di dirette, raccontando il Mondiale in tutte le sue sfaccettature. Fino alle agognate ferie, squassate al primo giorno dalla notizia di mercato dell’anno. “Le dimissioni di Conte? Che smaniasse lo sapevano tutti, mi ha sorpreso la tempistica. Non esistono le dimissioni il 15 luglio, hanno nuociuto a lui e alla Juventus”.

Volto di punta di SkySport 24, Sandro Sabatini si gode il mare e il sole di San Benedetto, non rinunciando all’analisi dell’attualità calcistica. “C’è il precedente di Bari nel 2009. Pure lì abbandonò dopo un’iniziale volontà di rimanere. Ha tanti meriti, però dovrebbe aggiustare questa sua fragilità”.

Tra i motivi dell’addio, Sabatini si concentra sullo stress, accantonando eventuali dissidi legati alla campagna acquisti bianconera. “Non posso crederci. In quel caso, se proprio devi dimettere fallo alla vigilia dell’avvio del Campionato. Ad oggi come si fa a dire con certezza che la società non l’avrebbe accontentato con acquisti di valore?”.

Il prossimo step per Conte sarà a questo punto la Nazionale?

“La panchina è libera. Stiamo parlando di un grande allenatore, è il massimo. Ma non si va via così”.

Ritieni che la stagione della Juve possa essere già compromessa?

“No, la squadra è buona, solida. Allegri è un tecnico valido che viene da tre anni di Milan; l’ultimo non lo considero. Il migliore non è stato quello dello scudetto, bensì la stagione 2012-2013, quella del terzo posto”.

Fatto sta che ha tutto da perdere.

“Sicuramente. Conte ha vinto tre scudetti, l’anno scorso ha chiuso con 102 punti. In campionato farà certamente peggio. Ma in Champions Allegri ha sempre passato il girone; sarebbe un passo avanti. Max se la gioca lì”.

Tra i tifosi bianconeri regna uno scetticismo esasperato. Come te lo spieghi?

“Allegri sconta la regola che valeva al Milan: se la squadra vince, vince Berlusconi. Se pareggia, pareggia Galliani. Se perde, ha perso l’allenatore. Io non so come si comporterà alla Juventus, ricordo comunque che De Sciglio l’ha inventato lui e che El Shaarawy lo ha portato in Nazionale lui”.

A proposito di Milan, si riparte da Inzaghi.

“Pippo è più allenatore di Seedorf, è poco ma sicuro. E’ meticoloso, puntiglioso e furbo come lo era da calciatore. Un mister più è furbo ed opportunista, meglio è. Detto ciò, Inzaghi andrà aiutato, temo che fra un mese scorgeremo qualche ruga sul suo volto”.

Sempre Inzaghi ha dichiarato: “Dopo un ottavo posto non si può ripartire pensando di vincere sempre”. Ti ricorda qualcuno?

“Conte. I caratteri sono simili, mentre le caratteristiche a proposito della tattica e della gestione del gruppo sono da verificare”.

Sarà l’anno della Roma?

“Può darsi. Dipende dalle energie che si porta via la Champions”.

Che il Milan non avrà.

“Vero, ma l’anno scorso non avevano impegni di Coppa sia Roma che Inter. Una è andata bene, l’altra non ha rispettato le attese”.

Firmando immediatamente col Galatasaray, ritieni che Prandelli si sia lasciato sfuggire il treno Juve?

“Non credo, non sarebbe stato in pole position per la successione di Conte”.

Passiamo al Mondiale. E’ stata tutta colpa di Balotelli?

“Mario è potenzialmente un campione, ha mezzi enormi. Ha tantissime colpe, ma le responsabilità del flop non sono solo sue. Balotelli ha segnato il 50% dei gol dell’Italia e nel secondo tempo con l’Uruguay non era in campo. Terrei a precisarlo”.

Il podio finale rispecchia i valori reali?

“Sì. Tifavo Brasile, ma era obiettivamente inguardabile. Penso fosse assai simile a quello che trionfò nel 2002, sempre con Scolari. Con la differenza che all’epoca il numero 9, anziché Fred, era Ronaldo. Il Fenomeno tornava da un infortunio grave, nessuno immaginava che avrebbe trascinato la squadra e vinto pure la classifica marcatori”.

Felipao quindi peggior ct in assoluto?

“No, direi Hodgson”.

La nazionale che più ti ha deluso?

“L’Inghilterra. L’Italia non la davo oltre gli ottavi; il crollo della Spagna me l’aspettavo”.

La prossima stagione non ti rivedremo a “Stop & Gol”. Come mai?

“E’ stato deciso un cambio. Nella fascia 17-18.15 il programma della Ventura totalizzava una media dello 0,8%. Io sono arrivato all’1,4”.

I gol in chiaro hanno ancora appeal al giorno d’oggi?

“Lo sport registrato non è più proponibile come un tempo. E’ un prodotto destinato ad avere un calo lento ed inesorabile”.