SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il festival delle polemiche. Dopo il caso del brodetto, che a detta del primo cittadino Giovanni Gaspari non comparirebbe nei menù dei locali sambenedettesi, Anghiò è fonte di nuovi contrasti, stavolta legati al ruolo dei ristoranti rivieraschi.

A gettare il sasso nello stagno è Marco Calvaresi, operatore turistico e, al contempo, presidente del Consiglio Comunale con ambizioni da sindaco. “Il problema dei ristoratori sta nella concorrenza ad opera di manifestazioni enogastronomiche che tolgono la clientela alle strutture”.

Gli organizzatori dell’evento, andato in scena in Piazza Giorgini dal 5 al 13 luglio, hanno contato oltre 50 mila assaggi nell’arco degli otto giorni. Dati che avrebbero contribuito al calo dei clienti nei ristoranti situati sul lungomare, a pochi metri di distanza.

E’ troppo facile sfruttare la presenza del turista che già soggiorna da noi – continua l’imprenditore – vanno organizzate rassegne che al contrario calamitino turisti da fuori”.

Già l’anno scorso Calvaresi criticò Anghiò per aver ostruito integralmente la visuale della fontana. Fino al nuovo filone. “Il problema – conclude – non è ciò che i ristoranti servono ai turisti. Il problema è se i ristoranti servono ancora”.