MARTINSICURO – Dopo la sentenza del Tar, che ha accolto il ricorso della Veco, arrivano le prime considerazioni politiche sulla vicenda. A prendere la parola è il locale Pd che non risparmia attacchi all’amministrazione Camaioni,  rea, secondo i democratici, di aver gestito il caso Veco con presunzione e superficialità.

“Nella vicenda della Veco – si legge in una nota – il Comune di Martinsicuro ha fatto l’ennesimo errore, forse il più grave di quello che può affliggere una struttura amministrativa: non affrontare tempestivamente le questioni, lasciando passare il tempo senza intervenire.

Da parte nostra noi del Partito Democratico dopo aver ascoltato l’azienda e chiesto un incontro immediato con i capigruppo e dopo aver presentato una mozione ad hoc per cercare di trovare una soluzione a 360 gradi con l’unico scopo di venire incontro alle necessità di tutte le parti protagoniste della questione, abbiamo cercato di avvertire il sindaco Camaioni che sul caso Veco era necessario fare un passo indietro, per evitare di esporre il Comune ad una ingente richiesta di danni da parte della proprietà, e siamo stati additati come incompetenti e falsi.
Se si fosse rispettato il deliberato del Consiglio comunale (n.5 del 2007) e quindi apportato al piano acustico le opportune variazioni tutta la vicenda non sarebbe avvenuta.

L’iter si è arrestato in maniera inverosimile e non sono bastati gli ultimi due governi per sanare l’anomalia.
Si è peccato di leggerezza e probabilmente manca a coloro che ci amministrano la capacità di affrontare le questioni con la consapevolezza delle problematiche nelle diverse stratificazioni. Amministrare è un lavoro che richiede una ampia capacità di analisi e di comprensione degli effetti prodotti dalle scelte compiute.

Il modo più semplice ed efficace per non sbagliare è coinvolgere più persone nelle questioni delicate, come quella in oggetto.

Purtroppo qualcuno pecca di presunzione credendosi migliore ma di risultati positivi per la nostra cittadina neanche l’ombra, anzi si assiste inermi ad una escalation senza fine di insuccessi su più fronti.
Con la sentenza n.597/2014 il tar ha dato ragione alla Veco che ha impugnato l’ordinanza sindacale n.185/2013 con cui si chiedeva l’adeguamento dell’impianto ai limiti previsti dal piano acustico e ha dichiarato l’ordinanza sindacale “affetta da illegittimità derivata”.

Nella sentenza si scrive: “L’illegittima classificazione acustica operata dal Comune resistente, infatti, si è tradotta in un’illegittima rilevazione del superamento dei valori limite di emissione sonora da parte dell’Arta e in un’illegittima adozione dell’ordinanza sindacale ex art. 9 della legge n. 447 del 1995, che su di essi si fonda”.

Il Tar ha parlato di zona cuscinetto e di preuso così come avevamo anticipato nei nostri documenti. Siamo stanchi di tanta presunzione e superficialità.

E ancora memori del comunicato di Città Attiva del 20 ottobre 2013 nel quale, in riferimento alle nostre richieste sulla Veco, si parlava di “menzogna scientifica” “autogol” “inesattezze” “teoria di comodo” e considerando che la sentenza potrebbe portare ad una richiesta risarcitoria da parte dell’azienda nei confronti della nostra amministrazione, oggi possiamo solo appellarci ai diretti interessati: cara amministrazione, caro sindaco Camaioni, cari rappresentanti di città attiva, fatevi un esame di coscienza… rendetevi conto che a rimetterci è la nostra città”.