E una notizia tutto sommato inaspettata colpisce il cuore produttivo delle Marche: la Indesit, storica azienda del fabrianese produttrice degli omonimi elettrodomestici, diventerà americana. L’accordo tra la famiglia Merloni e la Whirpool è stato raggiunto e prevede circa 11 euro per azione per un totale di 758 milioni di euro equivalente al 60,4% del capitale. La retorica sulla perdita dei pezzi storici del made-in-Italy e dell’industria italiana abbonda sulle pagine di tutti i giornali ma un punto di vista tecnico l’operazione in se non è nulla di straordinario, rientra nel normale consolidamento di un settore in eccesso di capacità produttiva e di offerta ma cerchiamo di capire quali siano le ricadute per il territorio marchigiano.
Sicuramente, sulla decisione della famiglia, ha inciso molto anche il passaggio generazionale e i mutamenti del contesto competitivo ed industriale italiano che non è più quello dei “padri“, in Italia è oggettivamente difficile fare impresa.
Da premettere che ancora il futuro proprietario non ha scoperto le proprie intenzioni ma è cosa nota che la Indesit ha problemi di sovradimensionamento. Il nuovo riassetto societario preoccupa le maestranze riguardo i livelli occupazionali specialmente dopo l’accordo sindacale del dicembre 2013 si era condiviso di ricorrere agli ammortizzatori sociali (CIG straordinaria e contratti di solidarietà) evitando così licenziamenti e mobilità. Il rischio di una ristrutturazione che coinvolga migliaia di lavoratori è concreto: la Whirpool ha già degli stabilimenti in Italia, alcuni sembrano anche ridondanti con quelli della Indesit, è da ingenui pensare che possano coesistere senza impatti occupazionali.
L’Italia è un paese industrialmente molto complesso e la Whirpool non verrà nelle Marche a fare beneficienza, se troverà condizioni tali per cui riterranno gli stabilimenti marchigiani più produttivi ed economici le ripercussioni lavorative saranno limitate altrimenti l’operazione potrebbe diventare molto dolorosa per la situazione occupazionale marchigiana. Questo è un vero banco di prova per la competitività del sistema Marche, in questa partita si vedrà se siamo una regione che riesce ad essere competitiva ed attrattiva oppure una regione che deve continuare a dare sussidi, incentivi ed agevolazioni per mantenere le imprese e i relativi livelli occupazionali.
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