
DI ALEX FRANCHINI
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Non si è tenuto, per motivi sconosciuti, il convegno “Oltre L’Azzurro”, organizzato per le 18 di venerdì 11 luglio alla rotonda Giorgini e in cui sarebbe dovuto intervenire il professor Alberto Felici, direttore del Master in Gestione della Fascia Costiera presso l’Università di Camerino.
Organizzato in collaborazione con il Consorzio Universitario Piceno, il Fondo Europeo per la Pesca ed associazioni di piccola pesca locale come Nati In Adriatico, rappresentata da Pietro Ricci, il convegno avrebbe dovuto trattare la sicurezza, le qualità nutrizionali e la gestione del pescato locale.
Nonostante l’organizzazione del Festival non abbia preparato il convegno e ne sembrasse completamente ignara, Felici ha comunque rilasciato delle dichiarazioni sul contenuto della conferenza, esponendo i risultati degli studi universitari condotti localmente. É emersa infatti una buona qualità nutrizionale del prodotto della piccola pesca locale, particolarmente in termini di contenuto di antiossidanti e vitamine.
Le ricerche hanno inoltre evidenziato la sicurezza del pesce, con quantità di sostanze nocive di gran lunga al di sotto dei limiti imposti dalla legge; l’ultimo e forse più importante risultato di questo studio è quello di una possibile modifica della regolamentazione che gestisce la pesca.
Difatti, grazie ai dati raccolti, sono state proposte delle modifiche alla corrente legge sul fermo pesca, spinte soprattutto dalle associazioni armatoriali come Nati In Adriatico, Abruzzo Pesca e Cogepa e che saranno vagliate dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.
La corrente legislazione (ovvero con il fermo pesca a tempo) è ritenuta inadeguata e dannosa per il turismo enogastronomico dalle associazioni locali, che invece, supportate dagli studi condotti, propongono un fermo pesca a spazio, in grado di garantire sia la sostenibilità delle specie marine che un maggior influsso di pesce fresco per il mercato locale.
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First prima di dare fiato alle dita si informi meglio.. oggi non si sfugge più alle regole la ttito non ci va più nessuno, se non sa il perché glielo spiego io.. dia un occhiata a questo sito potrà controllare dove so trova il pescherecci da lei conosciuto. Buona visione https://www.marinetraffic.com/it/
Si moderi Piertro Ricci, se oggi non si sfugge fino a poco tempo fa si sfuggiva e più che volentieri (non è una accusa per qualcuno, ma un dato di fatto insito nel nostro essere italiani); la ringrazio della notizia, mi fa piacere che ci siano strumenti avanzati di controllo (non sò dire quanto sicuri, ma ben vengano), resta il fatto che se peschi in una area si e in una no, non è semplice salvaguardare la riproduzione e il novellame, e la cosa va fatta su basi altamente scientifiche.
Approfitto delle sue conoscenze, gentile Pietro Ricci, per chiederle una curiosità: come mai tali monitoraggi del traffico marino non sono efficaci per i barconi degli immigrati? C’è forse modo di sfuggire spegnendo qualche strumentazione?
Qualche giorno fa un articolo della rivista scientifica Science valutava la sostenibilità della pesca e definiva il fermo pesca come un palliativo e riteneva un sistema molto più efficace per la sostenibilità della fauna marina agire sulle tipologie di reti adottate. La cosa che mi rammarica è che queste analisi non partono da San Benedetto che ha una ampia tradizione marinara che pochi al mondo possono vantare ma che non riusciamo a capitalizzare!
I barconi degli immigrati sono privi di trasmettitori AIS. Spegnere il trasmettitore per i pescherecci italiani a un costo molto elevato. Se si spegne lo strumento si rischiano dai 2000 ai 4000 euro di multa e con aggiunta di 5 punti in licenza. Tutti puntano a salvaguardare il novellame io invece sono per la salvaguardia ferrea delle fattrici. Oggi grazie al UE abbiamo in dotazione reti molto larghe quindi di parte giovanile ne troviamo sempre di meno. Ce un detto quando si abbandona una nave che dice: prima le donne e poi i bambini.. lo stesso deve avvenire se vogliamo… Leggi il resto »
Ok, chiaro e netto. Condivido!