
Regione Marche. Noto che a Gian Marco Spacca e i suoi seguaci sta prudendo qualcosa. Ancora di più ai suoi seguaci sambenedettesi, in particolare a chi sta tremando al sol pensiero che la propria struttura, il proprio lavoro possa balzare troppo alla ribalta delle cronache per qualche favoritismo. Una paura che pare stia spingendo qualcuno a delegittimare ipocriticamente e vigliaccamente chi, certi corridoi preferenziali, sta per far venire alla luce.
È l’arte di alcuni poverini che condannano la politica quando loro non fanno parte della clientela giusta, la difendono a denti stretti quando i clienti privilegiati sono loro. Chi scrive combatte da sempre ogni tipo di clientelismo politico senza distinzioni.
Insomma c’è qualcuno che sta cercando di delegittimarmi, sparando contro la mia persona una cavolata sopra l’altra senza pensarci nemmeno una volta. Basterebbe infatti una piccola riflessione per capire che è cattiveria e nulla più. Magari per antipatia ma solo perché non mi conosce. Per chi mi frequenta sono un simpaticissimo bonaccione. Frequentiamoci.
Faccio parte di quella categorie di persone che la parte malata della società attuale non sopporta perché nessuno può mettere in dubbio la mia onestà, la mia voglia di volere un mondo migliore, la mia continua richiesta di totale trasparenza, il mio coraggio che indubbiamente a qualcuno fa male. Quei ‘qualcuno’ che (per invidia e per i motivi di cui sopra) stanno provando a far passare per arrogante il mio libero pensiero. Dico io: mi contestassero nel merito. Ci guadagneremmo tutti. Tornando a Spacca & C, le sue ultime mosse e i contributi unidirezionali della Regione Marche, stanno creando qualche dubbio. Se li chiariamo non facciamo altro che il nostro dovere.
Se non saranno regolari, gli attuali nostri nemici odieranno ancora di più Riviera Oggi mentre la ameranno quando il governatore cambierà e noi condanneremo allo stesso modo le strade preferenziali a favore di altri. Se non accadrà più meglio per tutti. Anche perché, dietro a certi priivilegi c’è sempre qualcosa di diverso. Non sempre ma di solito sì.
Ogni tanto sono costretto a difendermi come in questo DisAppunto, spero di non doverlo fare più. Spero anche che, se devo essere contestato lo facciano nel merito e non astrattamente. Comunque di una cosa sono certo: con l’avvento di Sambenedetto Oggi prima e di Riviera Oggi dopo, per i politici opportunisti, per gli arrivisti, i lecchini, gli approfittatori, la vita è diventata un po’ più dura. Tramare, lavorare nelle tenebre del più deleterio clientelismo, far credere ai cittadini quello che non è, con Riviera Oggi è meno possibile.
Il fatto che moltissimi sono contenti di noi è la dimostrazione di quanto ho appena scritto. È anche la netta dimostrazione che i cittadini sani sono in maggioranza. Tra loro metto sicuramente la marea di nostri lettori che normalmente non vanno al voto. Se ci andassero darebbero anche loro una grossa mano alla nostra missione.
Qual è il nostro segreto? Ci siamo fatti da soli. In pochi ci riescono.
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Mai prima di avere certezze. Gaspari? Non capisco la similitudine. Fammi un esempio.
La buona fede è più importante. Si tratta comunque di voci insistenti che stiamo per approfondire. Se non risulteranno concrete perché fare nomi? Anzi un nome c’è: la regione Marche. Al limite i beneficianti non possono essere indicati come ‘colpevoli’ solo perché ne traggono vantaggio. Anche se le voci fossero vere.
Un esempio: di tutti i vari contributi pubblici che il Comune di San Benedetto elargisce, spesso senza motivazioni valide (clientelari?), la responsabilità è di chi dà non di chi riceve. A parte il solito discorso del voto inconsapevole, la vera piaga del popolo italiano.
Allusioni? Ci sono cognomi e certezze visto che non mi sembra che Bellini e Castelli abbiano agito in modo non trasaprente che è la cosa più importante. Anche quando si danno benefici a chi si assume l’impegno di sostenere economicamente la squadra di calcio cittadina. Non ci vedo nulla di male. Se c’è Gaspari è pregato di spiegarlo alla città.
Ma qual è stata la contropartita?
Magari sai più cose tu che io. STOP