
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La Regione, con Delibera di Giunta n. 651 del 30 maggio 2014 pubblicata sul Bur il 13 giugno scorso, ha approvato definitivamente il Piano Regolatore del porto di San Benedetto. Si chiude così nel migliore dei modi un percorso che ha richiesto oltre quattro anni di lavoro ma che costituisce una pietra miliare per la città. Dopo infatti 46 anni (il precedente Piano risaliva al 1968), San Benedetto si dota di uno strumento urbanistico al passo con i tempi che regola lo sviluppo di una zona vitale della città.
Il principale obiettivo del Piano Regolatore Portuale approvato è quello di rifunzionalizzare le aree a terra fornendo destinazioni d’uso più flessibili e capaci di rispondere alle mutate esigenze del comparto. Il trinomio “Pesca – Cantieristica – Diporto Nautico” viene proposto come traino della attività del porto garantendo un “sistema integrato” capace di rilanciare il comparto pesca, di fornire opportunità di sviluppo alla cantieristica e individuare i servizi necessari per il diporto nautico e il turismo. Il tutto secondo una pianificazione attenta a mantenere gli equilibri e le corrispondenze urbanistiche con la città e il cosiddetto “waterfront” composto dal fronte mare e dal margine “città-porto”.
Il Piano prevede, oltre alla pianificazione delle aree a terra esistenti, anche un ampliamento a nord del molo nord al confine con il comune di Grottammare con una nuova darsena molto estesa, capace di accogliere grandi yacht e natanti di molto superiori a quelli ospitati nel porto attuale, dotata di un’area per cantieristica di oltre 4 ettari, di un collegamento diretto con la viabilità extracomunale e di grandi spazi per la logistica. Questi spazi saranno sottratti al mare grazie alla sistemazione della vasca di colmata realizzata alle spalle del molo nord che presto verrà inertizzata e consolidata dal Provveditorato Opere Pubbliche Emilia Romagna – Marche.
L’iter partì nel febbraio 2010, quando fu sottoscritto un protocollo d’intesa tra i tre soggetti preposti, ovvero Capitaneria di Porto, Regione Marche e Comune. Con quel documento le parti stabilirono di collaborare per conseguire rapidamente quello che si chiama tecnicamente un “adeguamento tecnico-funzionale e aggiornamento del Piano”. Si è quindi sviluppato un imponente lavoro di coordinamento e progettazione ad opera di un gruppo di lavoro costituito tra i tre Enti. La prima bozza di Piano fu presentata nell’agosto 2011. Con Decreto n. 94 dell’ 8 settmebre 2011 la Capitaneria di Porto adottò il Piano inviandolo per l’espressione del parere tecnico al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti che, a gennaio 2012, richiese alcune precisazioni tecniche poi fornite dal Consiglio comunale a luglio 2012. A marzo 2013 è arrivato il nulla osta del Ministero. A quel punto si è innestata la procedura di Vas (Valutazione Ambientale Strategica) conclusasi nel marzo di quest’anno. Ora, come detto, il via libera definitivo della Regione.
“Non esito a definire storica questa approvazione – afferma il sindaco Giovanni Gaspari – e mi sento in dovere di ringraziare, per averci supportato in questo lungo e complesso percorso, la Regione Marche, con il presidente Spacca e l’assessore Giorgi in primis, gli ammiragli Pasetti, Pettorino e Ferrari che si sono avvicendati alla Direzione Marittima delle Capitanerie di Porto di Ancona, i Comandanti del Porto Di Guardo, Castaldo e Lo Presti, gli uffici comunali coinvolti nel procedimento di approvazione, dal dirigente ingegner Polidori a tutti i componenti del Servizio di Pianificazione Urbanistica.
Ora siamo in grado di dare nuove certezze alla città, intesa come complesso delle attività che operano per il mare e sul mare ma anche come classe imprenditrice che intende investire in nuove attività in quell’area di cerniera tra zona portuale e area urbana e che ci attendiamo possa trovare nuova linfa proprio grazie al nuovo strumento urbanistico”.
“Il Comune ha fatto la sua parte ponendo le condizioni di legge perché la zona del porto possa tornare ad essere fulcro della città e attrattrice di investimenti – aggiunge l’assessore all’urbanistica Paolo Canducci – noi ci attendiamo riscontri a breve termine da parte di chi ha voglia e capacità di investire, sapendo che, proprio grazie al nuovo strumento, l’iter di rilascio di autorizzazioni e concessioni sarà molto snello”.
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Ma qualche informazione in più su quella che sarà la funzionalità del terzo braccio?
Si parla di grandi yachts . Sarebbero di passaggio o stazionerebbero a San benedetto?. In questo ultimo caso mi dite che ci fa un grande yacht qui da noi ? Forse per andare in Croazia ? E a quel punto perchè non lasciarlo in Croazia dove credo il costo barca sia di gran lunga inferiore . Inoltre sull’Adriatico ci sono solo Conero, Gargano e Tremiti che hanno bellezze naturali tali da richiamare un turismo di un certo tipo . Da noi dovremmo imparare ad accogliere meglio i turisti per i quali siamo vocati : le famiglie , i pensionati .Questo… Leggi il resto »
Quelli che hanno preso queste decisioni sono stati eletti dai Sambenedettesi, mi piacerebbe che certe cose fossero note anche a chi non li ha votati. Ma molto più probabilmente sono i soliti proclami che nascondo il vuoto dei contenuti di un’amministrazione che non è mai stata degna di questa città…
Il terzo braccio era già nel PRG da trent’anni. Era doveroso riportarlo nel nuovo, ma chiaramente non si farà mai.
Piuttosto mi pare di capire dalla figura che Ballarin ed ex-Maggioni Bitumi (ora Santarelli) mantengano le loro destinazioni. Bene così.
Veda ora il sindaco di non inaugurare il Piano con una delle solite varianti (sarebbe un record).
Il colpo di classe è stato estromettere dal Piano del porto l’area che citi in modo da essere un affare prettamente comunale tenendo fuori capitaneria e regione, ma adesso con la situazione finanziaria complicata dei proprietari di quell’area credo che rimarrà l’ennesimo incompiuto di questa città ormai in declino su cui questa amministrazione sta mettendo la pietra tombale! Ma i colpevoli non sono gli amministratori, perché sapevamo bene di che pasta erano fatti, la colpa è di chi li ha rivoluti!
Guarda Mariano, io posso capire chi non ha votato perché non ha trovato un candidato “valido”, ma non posso capire chi vota coscientemente per il declino e la distruzione della città! E’ un caso di masochismo estremo!