
Psicanalisi Samb. C’è chi vive per i soldi chi per la gloria. In tutti i sensi io vivo per la seconda che non la cerco ma mi piace. Anche se quasi sempre arriva con gran ritardo per poi ridileguarsi nella nebbia. È il mio destino ma mi accontento di un buon ricordo di me che sono certo arriverà quando non darò più fastidio. Quando anche i miei nemici attuali mi ‘giudicheranno’, almeno una volta con sincerità. Tranquilli non è un testamento ma solo mie riflessioni o licenze poetiche che non mi sento di rimandare. Sono così abituato ad essere invidiato che i riconoscimenti, i complimenti mi mandano fuori di testa. Se non lo fossi avrei evitato di scrivere queste prime righe.
Rientro in me per condividere con voi lettori quello che sto provando in questi giorni per le sorti del mio primo amore, quello che non si scorda mai: la Sambenedettese Calcio. Ho provato anch’io, come un nostro lettore, un senso di vergogna quando nell’ultima conferenza stampa il presidente della Samb e il suo nuovo socio, Vincenzo Longo, sono stati acclamati come se avessero già vinto il prossimo campionato. Come se ad affiancare Moneti fossero arrivati Moratti o Berlusconi o Della Valle o Bellini. Ma si sa i sambenedettesi sono ottime persone, bravissima gente dal cuore grande così. Come ha ricordato nella circostanza il neo socio.
Complimenti che ci fanno piacere ma che, in casi déjà vu come questi, preoccupano anche. E non solo per i fatti di venerdì scorso ma per la considerazione forestiera del popolo sambenedettese che sta raggiungendo i minimi storici. Per esempio l’esaltazione di molti sportivi per la squadra allestita l’anno scorso da Moneti e Arcipreti sta diventando esagerata (senza nulla togliere ai grandissimi risultati ottenuti) in una città che ha raggiunto più volte traguardi ben più importanti con le proprie forze. Mi sembra di stare in una località che non conosce i meccanismi del calcio e che ha sempre militato in queste categorie.
Sono stati bravi, nessuno può metterlo in dubbio ma non posso dimenticare che San Benedetto del Tronto ha toccato i vertici del calcio italiano nella metà degli anni 50 (unica squadra in serie B tra Bari e Venezia per tanti anni) grazie alle conoscenze calcistiche di purosangue sambenedettesi, in quegli anni un barbiere, con pochi spiccioli, allestì una formazione che vinse il girone unico di serie C segnando meno gol soltanto di Inter e Milan. Da quegli anni fino al 1989 appena due retrocessioni in serie C e ben 21 campionati di serie B. A dimostrazione che a San Benedetto del Tronto gente che mastica calcio non manca. Basta ricordare che lo stesso traguardo della serie D, seppur con minore scioltezza, è stato conquistato alla prima occasione anche da Torquati-Forti e Chimenti e da Spina-Spadoni e Palladini e la stessa C2 da Pignotti-Spadoni e Palladini appena un anno fa.
Insomma sul piano del calcio giocato siamo secondi a pochi. Su quello societario il discorso cambia. Sembra che la Samb sia diventata un peso impossibile da reggere. Per mancanza di coraggio, per mancanza di forza economica, per pigrizia ma fondamentalmente, secondo me, perché attanagliati da un complesso di inferiorità che, per i motivi sopra esposti, non ha ragion d’essere. Negli anni belli, per esempio, i dirigenti facevano debiti personali con le banche che sono stati da loro pagati fino all’ultima lira. Senza l’illusione Venturato la Samb non sarebbe mai fallita. Qualche eccezione recente non manca ma escluderei la premeditazione. Senza una base locale, la Samb non risusciterà più. Se ci sono soldi freschi usiamoli e pretendiamo che sopra lo stesso tavolo ci siano anche quelli di chi vuole stare in società, anche se forestiero.
Per quanto sopra descritto, ritengo che questo è il momento giusto per riprendersi la società rossoblu: motivo per cui propongo a tutti quei giovani imprenditori, mai in fermento come adesso per le sorti rossoblu, di offrire a Moneti e Longo la somma giusta per acquistare la maggioranza delle quote societarie e, tagliare la testa al toro, proponendo all’attuale presidente il ruolo di direttore tecnico e la conferma come ds ad Arcipreti. Un po’ di riconoscenza non fa mai male. L’importanza è che le casse e quindi il comando tornino ad essere di colore rossoblu marinaro, i dipendenti come i calciatori possono anche essere di fuori. Ritiriamo fuori la testa. Grazie.
Finita la psicanalisi vado sul concreto che è in fondo il motivo del mio malumore poi ognuno facesse quello che vuole. Leggo cose per me assurde “… prima Longo mi dà tutti i 350 mila euro poi facciamo la Srl. La prima trance di 120 mila euro non basta“. Se permettete io non ci credo. Anche perché chi di voi lettori lo farebbe? “Tanti imprenditori vorrebbero cacciare fuori i soldi per sponsorizzare la Samb“, fuori i nomi, finora nemmeno uno. “Con lo stadio tutto ok” ma senza che il sindaco abbia dato conferme: non a noi signor Gaspari ma alla città. “C’è chi è disposto a tirar fuori denaro per sistemare le pendenze di chi ha lavorato per sistemare il Riviera delle Palme“, di nomi anche qui nemmeno l’odore. A parte Longo l’altro nome fatto è quello della Ioma “Ci fornirà per tre anni il materiale di abbigliamento per prima squadra e settore giovanile per un valore complessivo di 150 mila euro“ , stranamente nessuna conferma da parte della ditta spagnola già sponsor tecnico della Fiorentina. Qualche voce sì: il contratto in itinere sarebbe per un solo anno e per un valore di 25 mila euro. Pregasi i prossimi soci eletti da NoiSamb a fare le dovute verifiche. Se fossero state dette bugie, la manna perderebbe un bel po’ della sua consistenza.
Si è capito che non sono ottimista sul futuro della Samb? Credo di sì. Per esperienza non perché sono un mago. Mi basta il ruolo di sognatore.
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E purtroppo, caro direttore, alla fine ci hai preso sempre…
Secondo me le sorti della Samb e di San Benedetto vanno distinte. San Benedetto arranca faticosamente dopo aver perso tutte le sue eccellenze ( pesca con il suo indotto, settore ortofrutticolo fresco ed agroalimentare (Surgela etc.) abbiglianento ) rimanendo solo con un turismo che è quasi sempre di rapina ma conservando un settore pubblico (Comune ,Ospedale etc) da centro più che florido. La Samb è amata da tanti ma nulla ha a che vedere con l’economia della città La favola bella della pubblicità che farebbe la squadra alle nostre bellezze forse valeva negli anni 50/60 non ora . Non so… Leggi il resto »
Seconso il suo esempio se Milano e Roma perdessero le loro squadre di calcio non le conocerebbe più nessuno. DImentica infatti che Rimini e Senigallia sono diventate città turistica di massa prima che il calcio nascesse. San Benedetto era un borgo di 10-15 mila abitanti che grazie alla pesca e alla Samb anni 60-70-80 che hanno in simbiosi ha fatto da volano al turismo balneare raggiungendo vertici inimmaggibili tra i quali il superamento della storica Senigallia. Ora il trend si è invertito e combinazione in coincidenza della ìmorteì della squadra di calcio. Adesso ci vorranno anni per recuperare il tempo… Leggi il resto »
Per quanto riguarda il comune mi riferivo alla pletora di dipendenti diretti ed indiretti ( aziende di servizi collegate) che non credo ci possiamo più permettere per non parlare dei dirigenti e dei premi a pioggia magari per aver fatto il proprio dovere e spesso anche a prescindere. Per quanto attiene all’ospedale mi riferivo al personale amministrativo che qui come d’ altronde quasi in tutta Italia supera il personale sanitario . Tornando alla Sanbenedettese credo che anche lei mi dia un pò ragione quando dice che la Samb ha contribuito nei lontani anni 50/60 /70 a far conoscere San Benedetto… Leggi il resto »
Fa un po’ tutto da solo.
Comunque il concetto è che il calcio ha fatto conoscere la Samb negli anni 50-60-70, adesso potrebbe contribuire a farla ricordare a chi l’ha dimenticata. Il nome di San Benedetto del Tronto o Rivera delle palme circola molto meno di prima. Con conseguenze oggi visibili a tutti.
Se penso poi che il nostro sindaco si candiderà per la Regione mi vengono i brividi. Anche perché conterebbe con il due di denari quando briscola è bastoni. Renzi fai qualcosa o, come Sansone, ‘morirai’ con tutti pidistei.
per quale regione si candida ? vista l’attività politica non ci è ancora chiaro
Mi sembrano persone serie ora al comando. Possibile che anche loro sparino cavolate?
Ora la riconosco direttore
Direttore devo fare un commento che attirerà mille critiche, ma lo sa io dico quello che penso e se le critiche sono costruttive ed utili a sviluppare il pensiero e risolvere problemi sono il primo ad accettarle di buon grado, ma se servono solo ad attaccare la mia persona non mi faccio problemi. Detto questo Io ho maturato una personalissima teoria secondo cui lo stato di salute della Samb è l’indicatore che approssima meglio lo stato di salute della città, da cui si deduce che l’involuzione della Samb (e dunque della città) degli ultimi anni derivi principalmente da un annullamento… Leggi il resto »
Che dire? A parte che in alcuni punti denoti di non aver bene inquadrato il mio DisAppunto, posso assicurarti che NoiSamb adesso è molto in linea con i tuoi auspici.
Faccio parte del gruppo di noisamb e sono d’accordo quasi su tutto con lei, la poca chiarezza dell’Associazione deriva da alcuni aspetti, il primo è che lo scorso anno, anche se avessimo voluto non sarebbe stato possibile entrare in società poiche’ la Samb è una associazione come la nostra, stiamo aspettando che Moneti la trasformi in srl e ci dica quante quote e a che prezzo, io spero che lo faccia al più presto perché molti associati vogliono tirare fuori i soldi per contare qualcosa, anche se mantenere il settore giovanile come abbiamo fatto non è uno scherzo – la… Leggi il resto »
Tutto ok ma come componente di NoiSamb commetti un piccolo errore: “Entriamo e si farà questo e quello”. Come per Moneti che non può prima decidere cosa fare per poi imporlo, la stessa cosa vale anche per altri soci, non possono esserci imposizioni preordinate da parte di nessuno. Prima si entra in società senza condizioni poi nell’ambito del Cda si discute il da farsi. Altrimenti si parte con il piede sbagliato e la rottura è dietro l’angolo. Comunque, ripeto ancora quello che volevo dire quando incontrai per la prima volta Moneti presso lo chalet “Da Andrea”: il lavoro più grande… Leggi il resto »
L’approccio di avvocato59 mi piace molto. E’ fondamentale però la trasparenza di tutti in primis della Asd Samb e dell’associazione NoiSamb, rendendo pubblico il rendiconto delle entrate e delle spese dell’anno passato (quanto ci costa il settore giovanile, e conviene continuare a investirci i soldi dei tifosi?). Concordo sulle ipotesi proposte di valutazione della Samb sui 200mila euro, di fare una Srl, sulla possibilità di prendere il 51%, di fare un budget dignitoso per l’anno prossimo (senza però la pretesa di salire subito di categoria), e concordo anche sulla possibilità di forzare un pò la mano a Moneti, è giustissimo,… Leggi il resto »
Alessandro. Hai riaperto vecchie ferite che Gianburrasca non ha mai rimarginato. L’odio per i Tormenti è stato più grande dell’amore per la Samb e stiamo qua ancora a leccarci le ferite. Non condivido il finale e vediamo come và. Abbiamo ringraziato sventurato che ci riportò in c1 e l’ultimo anno sfiorò anche la B e sperando, sperando morimmo…… Falliti. Abbiamo osannato Spina e dato il tempo per lavorare, dicendo vediamo come va, abbiamo visto come è finita. Siamo stati una piattaforma di lavoro per Ippolito-Mastellarini-Paterna che aveva una squadra pronta e sfiorammo la B, ma finta quella piattaforma di lavoro… Leggi il resto »
Lessi di una inchiesta, alcuni anni fa, su un giornale nazionale, che nel settore dilettante funzionava che lo sponsor metteva una certa cifra e la società sportiva gli faceva una fattura maggiorata di 5-6 volte l’importo concesso. Però si doveva sempre dire che lo sponsor aveva dato l’importo della fattura.
25.000 per 6 = 150.000 è soltanto una coincidenza .
Società serie come la Samb e l’importante sponsor non arrivano a questo.
Centro!! Altro che amore per lo sport, spesso è solo puro interesso finanziario, ma nessuno ne parla. Ho letto anche che molte volte l’associazione sportiva rende cash gran parte dell’importo della sponsorizzazione allo sponsor persona fisica, non società, la quale però ha dedotto fiscalmente l’intero importo della sponsorizzazione. Ovviamente non parlo di Samb di cui non conosco minimamente le questioni e le persone, ma solo di un articolo letto sul mondo sportivo dilettantistico. Se tutto questo fosse vero, come si può chiedere trasparenza? E soprattutto chi è quel pazzo che si metterebbe in casa come soci le associazioni dei tifosi-controllori?
Se tutto questo fosse vero?
Infatti non mi meraviglio. Ma se lo sport dilettantistico sta in piedi con questi sistemi, ed è accettato da tutti, allora non si può chiedere trasparenza. Delle due l’una, purtroppo!
Ma di che ci meravigliamo, lo sport in Italia si è tenuto in piedi proprio per questi motivi….
Mi dispiace caro direttore ma lei vive nel mondo dei sogni. Gli imprenditori sambenedettesi a tutto pensano meno che alla Samb. Vorrei ricordare che se non fosse stato per Moneti il calcio a San Benedetto sarebbe finito già da un anno. Prima di condannare il Signor Longo io aspetterei gli eventi poi potrei anche darle ragione. I pregiudizi direttore non vanno bene.Comunque stia tranquillo che con tutte queste critiche che si fanno in continuazione vedrà che il calcio a San Benedetto finirà molto presto, perchè dopo Moneti c’è il vuoto si fidi.
Intanto mi faccia capire di chi dovrei fidarmi. Poi quali sono gli eventi che la città dovrebbe aspettare, forse un altro 16 luglio 2013? Questa stessa cosa al dissi a maggio 2013.
Io non ho condannato nessuno ma solo evidenziato dichiarazioni per me inverosimili.
Finirà molto presto il calcio a San Benedetto? Evidentemente lei non si è accorto che è finito da un bel pezzo o ritiene che la Samb sia squadra dalle ultime categorie che ha frequentato?
Io credo che lei dovrebbe informarsi di più e meglio.
Leolino ti sei accorto che il dopo Moneti è iniziato venerdì? Riascolta la conferenza. Quel vuoto c’è già, venerdì Moneti ha iniziato a pianificare la sua uscita e noi dobbiamo andare incontro al nulla un’altra volta a braccia aperte?
Svegliamci svegliatevi. Nessun dorma sta volta non finirà come sempre nonostante i pifferai del cerchio magico da salotto televisivo cercano di addormentarci.
Sono assolutamente d’accordo con alessandro 84, ha centrato in pieno le cause dei mali.
Per le potenzialità che ha la città attualmente verso il calcio la serie D è oro colato caro direttore. C’è poco da informarsi, io credo che si debba lasciare lavorare Moneti anche perchè e lo ripeto non c’è nessun altra alternativa.
Scommettiamo che lei non è di San Benedetto del Tronto e dintorni? Ha proprio bisogno di informarsi.
Si legga la mia risposta a “avvocato59”. Potrebbe esserle utile.
Il vero male della sambenedettese non sono i soldi. Dire che la sambenedettese di una volta andava meglio perchè anche la città era più ricca è un’eresia perchè la sambenedettese di una volta non era fatta da scheicchi arabi ma da una molteplicità di persone che indipendentemente dal loro reddito avevano relamente a cuore le sorti della sambenedettese. Alessandro84, si meraviglia che osannammo Spina (anche se questa osannazione non l’ho mai vista) dicendo (col senno di poi sono bravi tutti) che già a quel tempo dovevamo capire che c’erano dei problemi e non dovevamo accettare di ripartire da dove siamo… Leggi il resto »
Perfetto. L’unica cosa è che la Samb non fallì nel 1989 ma tre anni dopo anche s’inizio fu quello.
Come ben dice nelle sue osservazioni è, però, più importante l’inizio in queste situazioni che tutto il resto.
in realtà non si poteva non accettare di ripartire da dove siamo ripartiti semplicemente perchè non c’erano alternative. Bisognava semplicemente prendere atto che ripartire dall’eccellenza perdendo il titolo sportivo di C2 era l’unica cosa possibile perchè Spina non aveva i mezzi per fare altrimenti. .Quello che fu fastidioso per me fu la disonestà intellettuale di coloro che presentavano come migliore scelta quella che invece era puramente l’unica possibilità
Se permetti conti alla mano, sono stati spesi più soldi per ripartire dall’eccellenza e fare due anni di serie D che salvare la c2 che sarebbe stata sicuramente C1. Ma la piazza allora voleva l’ebrezza di ripartire dall’eccellenza (non capisco proprio che gusto ci provasse) e quando nella conferenza stampa in sala consiliare qualche tifoso fece presente questa razionalissima annotazione che poi di fatto si verifico, già fischi ed insulti perché si doveva ripartire puliti…
non ho detto che fosse la scelta migliore ma che fu presentata come tale in maniera appunto incomprensibile