
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un lettore ci ha segnalato un fatto accaduto il 17 maggio al Pronto Soccorso di San Benedetto del Tronto. Riportiamo la sua testimonianza.
“Intorno alle 18 accompagno mia moglie al Pronto Soccorso per un forte dolore a una costola dovuto a un incidente domestico. Ci assegnano un codice verde e ci accomodiamo nella saletta in attesa che possa fare i raggi. Dopo ben due ore di attesa, alle 20 finalmente mia moglie viene visitata e cominciamo ad attendere il referto delle analisi. Alle 21, sorpresi che ancora non avevamo notizie, chiediamo al personale medico presente quanto ancora dovevamo attendere. Con negligenza e anche arroganza ci viene detto che non si sapeva perché il radiologo era andato da poco via. Possibile che non c’era nessun sostituto? Rimaniamo sbalorditi e increduli sia dalla risposta e sia dalla superficialità, quasi normalità, di come ci è stata data. Purtroppo non eravamo i soli lasciati allo sbaraglio, altri pazienti attendevano sofferenti da svariato tempo i loro referti. Innervositi, chiediamo allora di poter tornare a casa, anche perché mia moglie era ancora parecchia dolorante e rimanere in sala d’attesa per lei non era salutare viste le sue condizioni, e di tornare il giorno dopo per il ritiro delle analisi effettuate. Ma ci viene detto che non potevamo uscire dal Pronto Soccorso altrimenti mia moglie, l’indomani, avrebbe dovuto rifare tutti i controlli. Non so se sia una prassi prevista dalla legge o da qualche regolamento, ma comunque l’ho trovata assurda. Allora ci siamo trovati costretti a rimanere in quella saletta d’attesa che non aveva nulla di confortevole e con il personale medico che ci trattava a pesci in faccia, rimproverandoci della nostra insistenza. Infine intorno alle 23 (come testimoniato dalla foto del mio scontrino del parcheggio, vedi foto) riusciamo ad ottenere questi benedetti referti e ce ne torniamo a casa molto amareggiati e arrabbiati.
Ho voluto rilasciare questa mia testimonianza perché sono state davvero cinque ore d’inferno in un ambiente che dovrebbe essere di sollievo e invece è stato il contrario. Addetti al lavoro scorbutici e poco professionali. Capisco che l’ospedale cittadino per svariati motivi, in primis una pessima gestione da parte della politica, abbia dei gravi problemi, ma la salute delle persone e il curarle dovrebbero essere priorità assolute e primarie. Purtroppo poi non è la prima volta che al Pronto Soccorso accadono disavventure come la mia”.
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Tutto sommato e’ andata bene, personalmente sono stato 8 ore la pronto soccorso per mettere 5 punti.
Probabilmente è andata bene perchè la signora non aveva niente di rotto, altrimenti con il ricontrollo al pronto (?!?) soccorso e la fila in sala gessi sarebbe arrivata anche lei alle 7/8 ore di attesa.
Mi pare di capire che il signore non intendesse lamentare tanto la lunghezza dell’attesa, che poteva avere le sue giustificazioni, quanto per l’arroganza mostrata dal personale e l’illogicità di dover reiniziare tutto il triage se fossero tornati all’indomani.
Ormai si criticano sia i tempi di attesa che il comportamento del personale. Nel mio commento precedente ho chiarito il mio punto di vista, ovviamente di parte…
A mia figlia di tre anni, dopo sette ore di attesa, hanno messo un gesso dal piede fino a sotto il ginocchio che avrebbe dovuto portare per trenta giorni senza appoggiarlo per terra.. L’indomani, preso dal sospetto per il modo superficiale e pressapochista da come era stata trattata, l’ho portata al salesi di Ancona e abbiamo scoperto che la frattura che gli era stata diagnosticata non c’era affatto.. Ha mantenuto il gesso per una decina scarsa di giorni solo perché il dottore del Salesi non se l’è sentita di prendersi la piena responsabilità (comprensibile) di rimuoverla subito..
La frattura o c’era o non c’era… Se c’era, il medico del Salesi ha preso un granchio. Se non c’era ci ha visto giusto e doveva rimuovere il gesso… Perché far portare il gesso ad una bimba così piccola per 10 giorni se inutile???
Non vorrei allora raccontarvi di quando due anni fa mio padre , ottantacinquenne, portato d’urgenza per una caduta da una scala , è rimasto dolorantissimo , dalle 15 alle 21 di sera in “Tardo soccorso”. Radiografia alla colonna effettuata alle 15.30, e nessuna notizia , se non dopo sollecito alle 21 (cvi avevano dimenticato , sic!!!) per sentirci dire che non c’era alcuna frattura e di prendere solo analgesici. Dopo 10 giorni e netto peggioramento delle condizioni di salute, chiamo la guardia medica che molto, molto competente non si fida affatto di quello che legge sul referto e lo fa… Leggi il resto »
“Capisco che l’ospedale cittadino per svariati motivi, in primis una pessima gestione da parte della politica, abbia dei gravi problemi, ma la salute delle persone e il curarle dovrebbero essere priorità assolute e primarie.” Credo che il lettore si sia risposto da solo… Si potrebbe aggiungere che un codice verde ha davanti a sé i codici gialli e rossi per ovvii motivi di urgenza, quindi i tempi sono molto allungati. E si potrebbe aggiungere che se il radiologo se n’è andato è perché probabilmente aveva lavorato 12 ore di fila, prontamente sostituito dal collega della notte. Il quale, appena arrivato,… Leggi il resto »
Io rimango dell’idea che le lamentele sul livello di servizio dell’Ospedale di San Benedetto non devono accanirsi sugli operatori Sanitari (l’accusa di negligenza è molto pesante e non si può proferire con leggerezza, prima di parlare di negligenza si dovrebbe appurare se davvero c’è stato un comportamento non in linea con il codice deontologico e le competenze richieste) ma su chi gestisce le politiche sanitarie regionali che non danno risposte al declino della sanità locale
Sono capitato diverse volte quest anno in ospedale per accompagnare mia moglie. Questo è quello che molto tranquillamente penso della discussione. All’interno dell’ospedale, così come nel mondo intero (o almeno in Italia) ci sono persone gentili e persone arroganti, ci sono scanzafatiche e grandi lavoratori, ci sono “pazienti” e “impazienti”. Ho assistito ad alcune diatribe nelle quali mi sarei schierato con i pazienti ed altre (a dire il vero un pò di meno) in cui mi sarei schierato con il personale medico/paramedico. Il problema probabilmente non è questo. Anche a me capita di lavorare in ufficio e sfiorare normalmente le… Leggi il resto »
Il signore che scrive, invece che far perdere tempo agli operatore di un PRONTO SOCCORSO poteva semplicemente recarsi dal suo medico ( anche il giorno dopo visto che non poteva certo essere in pericolo di vita) che gli avrebbe prescritto una radiografia urgente e tutto si sarebbe risolto con la soddisfazione di tutti…