
Nei giorni scorsi, i tecnici vicini alla proprietà avevano sollecitato un’indagine sul campo per valutare le condizioni di sicurezza del rudere, rimasto in piedi per metà, dopo che il 23 aprile i Carabinieri del nucleo di Ancona avevano bloccato il cantiere, che avrebbe trasformato l’edificio in una nuova struttura chiamata ad ospitare appartamenti.
Il decreto di vincolo, firmato dalla Sovrintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle Marche il 7 aprile, non sarebbe mai giunto nelle mani dei padroni del villino. Quest’ultimi affermano di aver inaugurato la ristrutturazione al primo giorno utile, una volta scaduti i 120 giorni (che si aggiungevano ad ulteriori quattro mesi) pretesi da Ancona per la valutazione del manufatto.
Il sovrintendente Stefano Gizzi ricostruì le fasi della vicenda in occasione di un’intervista pubblicata proprio su Riviera Oggi: “La notifica è stata effettuata presso il Comune, come da prassi, e se ne ha conferma dalla cartolina di ritorno della raccomandata, firmata dal Funzionario Comunale Pompei, nella seconda decade di aprile. Sarebbe interessante accertare come mai il decreto di vincolo sia sparito o sottratto in Comune, e dal Comune notificato ai proprietari con molto ritardo, nonostante la ricevuta di ritorno della raccomandata ritornata in Soprintendenza firmata e timbrata”.
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fatiscente ok Ritengo,da una sommaria visione da tutti i lati, non in stato di pericolosità ,verso terze persone ,, la parte che si affaccia sulla pubblica via è integra e,ritengo che la staticità della parte ancora in piedi, essendo una casa di generazione solida, l’entrata con le scale che vanno al piano superiore sembra sana, una nota positiva per i fotografi ?? la carta igienica ancora nel suo posto al bagno.