SAN BENEDETTO DEL TRONTO- Una particolare manifestazione di protesta “itinerante” è andata in scena nella tarda mattinata di venerdì 17 maggio quando un folto gruppo di cittadini residenti nel quartiere Agraria, partendo da Via Val Cuvia, ha guidato la stampa e i curiosi intervenuti attraverso un percorso che ha evidenziato una serie di problematiche urbane, quasi tutte legate a Via Ugo la Malfa e alle zone prospicienti, tra cui la pista di pattinaggio posta a ridosso della via Salaria.

La “compagnia”, con in testa il presidente del comitato di quartiere Andrea Traini insieme al suo direttivo, ha lamentato una serie di problematiche, quasi tutte legate a questioni di riqualificazione urbana, che affliggono da tempo l’area a sud della Salaria, un’area che presenta una forte densità abitativa dovuta in particolare alla presenza di strutture di edilizia popolare.

I cittadini in particolare si lamentano della situazione in cui versa Via Ugo la Malfa che lo stesso Traini ha enfaticamente ribattezzato  una “piccola Beirut”. E il paragone è calzante visto il degrado che si avverte camminando su un manto stradale sconnesso o in alcuni punti addirittura assente. A tutto questo si aggiunge l’erba da tempo non tagliata e arrivata praticamente ad altezza d’uomo che rappresenta un vero e proprio ostacolo per chi risiede in zona, una cittadina infatti ci dice di aver “rinunciato a portare fuori una mia familiare disabile, vista l’erba così alta proprio davanti all’ingresso di casa poiché, con una sedia a rotelle, rappresenta un’impresa anche solo riuscire a fare pochi metri.”

Pochi passi più a ovest  di via la Malfa invece,  il campo da rugby, o meglio quello che sarebbe dovuto essere il campo da rugby visto che, come racconta lo stesso presidente Andrea Traini:”dopo la posa della prima pietra, oltre un anno fa, i lavori sull’impianto sportivo sono completamente fermi e non sappiamo se e quando ripartiranno.”

Proseguendo insieme ai cittadini verso nord invece si arriva alla pista di pattinaggio che, a sentire gli stessi presenta anch’essa qualche criticità, le quali, come ci racconta uno dei residenti, paiono riguardare “la necessità di una recinzione della stessa pista vista la presenza di cani non al guinzaglio che sono un pericolo potenziale per i bambini e viste le gare di velocità che, specie di notte, vengono improvvisate da ragazzi in scooter o auto unitamente alla necessità di riqualificare anche il percorso vita dell’area verde che si trova all’interno del circuito, ad oggi in stato di abbandono.”

A caratterizzare la natura dell’atipico “sit-in” ci pensa invece il vice presidente del comitato Antonio Romano che ha avuto modo di precisare, ai margini della manifestazione, come l’intervento della popolazione nella mattinata del 17 maggio “non sia un attacco all’amministrazione comunale quanto invece una legittima richiesta di attenzione che arriva da una collettività che ha sempre profuso sforzi, anche in termini di voti, a sostegno della maggioranza politica alla guida di San Benedetto.”