
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Una battaglia sulle opere pubbliche. Promesse, realizzate, accantonate. In Consiglio Comunale il Bilancio di previsione passa senza problemi, ma la fase d’avvicinamento alla votazione è condita dalle solite scaramucce, a cui Giovanni Gaspari ribatte polemicamente: “I cantieri li vedete, se li volete vedere. Prossimamente ne vedrete molti di più. Siamo in sintonia con la città, che ci è grata per i servizi che gli diamo”.
Tredici sì e sette no, più l’ormai classica astensione di Calvaresi. La maggioranza si esprime compatta, Udc e Cinque Stelle si aggregano al centrodestra, mentre i dissidenti Emili e Pezzuoli abbandonano anzitempo l’emiciclo. Per Gaspari si tratta di un documento finanziario virtuoso: “Si possono cogliere delle opportunità straordinarie. Garantiamo tutto ciò che avevamo garantito in passato. Anzi, nel Sociale facciamo di più. Continueremo a governare dopo il 2016. Qui alberga la cultura di governo e la conoscenza delle questioni. Sappiamo di cosa parliamo. Noi non ci limitiamo a dare patrocini per fare passerelle, noi diamo contributi e le passerelle, se possiamo, le evitiamo. Certa gente è perennemente in campagna elettorale”.
L’opposizione morde. Cita il lungomare ridimensionato, la piscina scoperta inagibile, la riqualificazione del Ballarin posticipata – bene che vada – al 2015. Per non parlare dei parcheggi sotterranei di piazza San Giovanni, rispuntati dal nulla. “In compenso – punge la Emili – è scomparso dai radar il progetto degli stalli auto multipiano di piazza Caduti del Mare, che motivava la famosa delibera del distributore di benzina. Ci si dimentica delle opere a seconda degli umori. I vostri obiettivi durano una settimana”.
Pellei sottolinea come 1,3 milioni di gettito provengano dagli introiti dei parcheggi a pagamento. Lo seguono a ruota Vignoli e l’ex capogruppo Pd: “Tassa di soggiorno e zone blu dovevano servire alla riqualificazione. Quando un’amministrazione mette le mani in tasca ai cittadini non ci troviamo più dinanzi ad una scelta, bensì ad un vincolo e a un obbligo”.
Gaspari osserva, memorizza e contrattacca, segnalando le difficoltà riscontrate dalla giunta. “I lavori del pennello sull’Albula sarebbero potuti partire due anni fa e se avessimo avuto pure noi una farmacia da vendere, avremmo realizzato il lungomare con facilità. La piscina esterna è chiusa perché una fantomatica associazione di Macerata inoltrò una segnalazione. Informatevi. Vogliamo lavorare per una San Benedetto migliore o per farci del male?”.
Capitolo tasse. Tra gli emendamenti presentati, ce n’è uno promosso da Forza Italia. Prevede per tutti gli immobili adibiti ad abitazione principale con rendita catastale fino a 500 euro l’applicazione di una detrazione di 150 euro, per quelli da 500 a 700 euro di rendita una detrazione pari a 100 euro, per quelli da 700 a 900 una detrazione di 80 euro e per quelli oltre i 900 euro una detrazione di 50 euro solo ai nuclei familiari con Isee pari o inferiore a 15 mila euro. Sui figli l’idea è di varare un taglio di 50 euro per figlio residente per quelle famiglie aventi una rendita catastale uguale o inferiore a 500 euro, 35 euro per figlio da 500 a 700 euro, 25 euro per figlio da 700 a 900, 15 euro per figlio oltre i 900 euro solo ai nuclei familiari con Isee pari o inferiore a 15.000 euro. “Il minore introito derivante dalle detrazioni summenzionate – spiega Gabrielli – sarà compensato con pari aumento della tariffa Tari in modo tale che non vi siano squilibri di bilancio ed assicurare così le stesse risorse all’ente”. La proposta si arena: i sì sono appena 6, i no ben 13. Astenuti Pellei ed il presidente dell’assise.
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Mi spiace dirlo ma San Benedetto è messa malissimo. Un bell’esame di coscienza di tutto l’emiciclo mai. Qualche scusa mai. Al contrario tante dichiarazioni ad hoc ad uso esclusivamente elettorale. Comunque in giro non vedo gratitudine verso la politica, verso la giunta Gaspari, ma solo stanchezza e rassegnazione perché mai come adesso il popolo ha capito che una classe politica così (nazionale e locale) lo porterà ad una guerra civile quando gli animi supereranno il limite dell’esasperazione. E la cosa peggiore è che fanno finta di non rendersene conto. Se la cultura del mettersi in politica non cambia saranno guai… Leggi il resto »
Direttore c’è da dire che la cittadinanza sarà pure stanca e rassegnata ma credo anche che nessuno stia facendo nulla per esternare il proprio malcontento se non per alzare il prezzo. Questo è il gravissimo deficit democratico di questa città, nessuno ha il coraggio di urlare in faccia a Gaspari che ha rovinato questa città e la sta svendendo per un posto in regione. Quando questo succederà allora forse ci sarà qualche spiraglio…
La città ci è grata?!?!?!? Ma in quale città vive il “sindaco”?????
Senza alcun dubbio siete la peggiore amministrazione avuta!
Questo sindaco assomiglia sempre più all’orchestra del Titanic:
la nave affonda ma continua a suonar(sela) come se nulla fosse…
Ok, dopo le affermazioni di Gaspari possiamo affermare con certezza che ha perso la connessione con la città. Un po’ come Maria Antonietta alla vigilia della Rivoluzione Francese, il problema è che non ci sarà nessuna rivoluzione francese a San Benedetto ma soltanto una negoziazione sul prezzo del consenso. Abbiamo già visto trattare i consiglieri comunale, adesso la trattativa si estenderà anche ai cittadini, specie quelli più influenti ed amici del Sindaco. E sappiamo che in questo Gaspari è davvero imbattibile. L’opposizione ha fatto notare delle cose sacrosante ma sappiamo che è pura autoreferenzialità e contano ben poco a fini… Leggi il resto »
Certo che al nostro sindaco non manca la dialettica? Ma qualcuno sulla dialettica, già nel 1800, affermava : “ Il fine della dialettica è quello di imporre le proprie tesi su quelle dell’avversario indipendentemente dalla loro verità o falsità oggettiva, quindi quello di insegnare a difendersi dagli attacchi di ogni genere; o di assalire l’avversario con i suoi stessi mezzi al fine di difendere le proprie affermazioni e rovesciare quelle avversarie”. “ La dialettica è ‘arte di disputare, più precisamente l’arte di disputare per ottenere ragione con ogni mezzo, lecito od illecito che sia; quindi essa è composta da un… Leggi il resto »