ACQUAVIVA PICENA – Riceviamo e pubblichiamo un comunicato giunto in redazione da parte dell’amministrazione comunale di Acquaviva:

“Da qualche giorno un’agguerrita squadra di archeologi ha iniziato a indagare il sottosuolo della fortezza del Comune di Acquaviva Picena, alla ricerca della storia più antica della nostra comunità.

A partire dal 2004 il territorio acquavivano è stato inserito all’interno dei progetti di studio del Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna, che ha mappato, studiato, scavato e interpretato le tante evidenze storico-archeologiche presenti intorno a noi. Dei numerosi articoli e pubblicazioni scaturite da questi studi, la più recente sta per essere presentata proprio in questi giorni.

Sembrava per questo naturale, vista la collaborazione di lungo corso e avvicinandosi l’inizio dei programmati lavori di riqualificazione della Piazza d’Armi, completare le indagini archeologiche, come richiesto anche dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche, prima che una nuova pavimentazione rendesse più bella la fortezza.

Così da lunedì 5 maggio gli archeologi dell’Università di Bologna (Enrico Giorgi, Julian Bogdani, Erika Vecchietti, Paolo Storchi e Roberta Vico) coadiuvati dall’archeologa acquavivana Letizia Neroni e con il supporto di Michele Massoni (titolare della ditta Arte di Folignano) e dell’impresa Ediltech di Ascoli Piceno, hanno avviato una nuova, estesa indagine che mira a completare la raccolta d’informazioni sul passato della fortezza.

Il sondaggio aperto ha dimensioni di m 15×10 e raggiungerà la profondità del terreno sterile. Al momento sono emerse alcune strutture murarie in mattoni, riferibili agli edifici adibiti forse a stoccaggio e ricovero indicati come “Quartieri” nella veduta a volo d’uccello del 1708 disegnata dal bolognese Marsili. Questi ambienti erano stati abbandonati e interrati nel corso dei massicci interventi di restauro della Fortezza tra 800 e 900 e i presenti scavi permetteranno di chiarirne la funzione.

Lo scavo, condotto con metodo stratigrafico, permetterà inoltre di gettare maggiore chiarezza sulle fasi precedenti di vita del sito e sulle ulteriori evidenze archeologiche e architettoniche non più visibili.

Nella prospettiva di dare massima divulgazione agli aspetti culturali del nostro territorio i lavori sono visitabili tutti i giorni feriali, fino al 2 giugno dalle 8 alle 12.30 e dalle 14 alle 18 e il sabato e la domenica dalle 16.30 alle 18.30. Gli archeologi saranno lieti di accompagnarvi in questo viaggio nel tempo, alla ricerca delle nostre origini e della nostra storia”.