SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nuovo allarme per le cataste di detriti lignei depositati in spiaggia. La situazione, di difficile risoluzione, preoccupa soprattutto in vista dell’avvicinamento della calda stagione. “Sono tutti bravi a dire che vanno tolti – accusa il sindaco Gaspari – il problema però è come fare”.

Per eliminare il materiale si spendono 100 euro a tonnellata, solamente per il conferimento in discarica. “A qualcuno viene in mente che se è bagnato ha un peso e se invece è asciutto ci costa la metà? Abbiamo già rimosso 2800 tonnellate. I conti fateli voi. Speriamo di passare un’estate tranquilla”.

Il tratto di arenile interessato dal fenomeno si è esteso su un’ampiezza di circa un chilometro verso sud, partendo dalla foce dell’Albula. In passato, il Comune aveva chiesto l’aiuto della Regione, competente in tema di difesa della costa, trattandosi secondo l’ente di un disagio le cui origini non sarebbero da ricercare nel territorio comunale.

Da giugno a settembre, la Picenambiente avrà da contratto l’obbligo di intervenire per otto servizi di pulizia della battigia da alghe e detriti portati da eventuali mareggiate. Il servizio verrà svolto in orario notturno, lo stesso che l’azienda utilizza per la pulizia manuale delle spiagge libere. L’azienda garantirà per una volta per ciascun mese estivo anche il servizio di taglio delle erbacce e di rimozione di possibili materiali ingombranti dalle spiagge libere.