
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Pd incontra la città, era il titolo dell’appuntamento utile a raccogliere le istanze dei cittadini. Ma di cittadini fuori dal Pd ce n’erano davvero pochissimi tra i circa sessanta presenti accorsi lunedì sera in Sala Consiliare. Un buon motivo per trasformare l’incontro in una sorta di comizio, approfittando della partecipazione del sindaco Gaspari, intento a rafforzare la campagna elettorale dei democratici in vista del 25 maggio e a difendere a spada tratta otto anni d’azione amministrativa.
Per il primo cittadino l’Ue è importante, anzi fondamentale. “Nel 2006 appena insediati riattivammo lo sportello Europa che i predecessori avevano soppresso. Nei quattro anni di governo, anche se governare è una parola grossa, il centrodestra scriveva i messaggini d’auguri, cercava l’elenco di chi si sposava, senza fare le cose importanti. Lo chiusero credendo che fosse una spesa inutile. Noi invece siamo riusciti ad intercettare 6 milioni di euro per San Benedetto. In Europa sono minori i sintomi della corruzione, i finanziamenti sono figli della legalità. In questa città per troppo tempo non si è investito ed oggi ci sono troppi paletti per spendere i soldi. Ci hanno alleggerito il patto di stabilità, dovremo comunque accantonare 2,5 milioni prima di spendere un centesimo. Checché ne dicano i gufi, dal 2016 ci sarà ancora centrosinistra, che continuerà i lavori da noi avviati”.
Tra le emergenze, Gaspari mette in cima la questione abitativa. “E’ una priorità. Non c’è altrove una criticità come qui da noi, per colpa di un processo vergognoso sviluppatosi negli ultimi 40 anni. Le politiche di investimento sono state effettuate dove la tensione abitativa non era forte come a San Benedetto. Soffriamo di un vizio penalizzante: litighiamo tra noi su tutto e per tutto. Abbiamo bisogno di ritrovare la compattezza di un territorio che marci nella stessa direzione. La nostra debolezza sta nella divisione, la forza del nord delle Marche sta nell’unità. Qui ci si fanno dispetti pur di far vedere che uno è capace e l’altro no. Dobbiamo incamerare più risorse in modo da liberare le nostre, che sono sempre meno”.
NUOVO ATTACCO AI QUARTIERI I sassolini nelle scarpe sono innumerevoli e nel mirino non potevano non finire i Comitati di quartiere, mai amati dal numero uno di Viale De Gasperi. “Io mi devo confrontare con i cittadini, non con loro. Dentro ai Comitati c’è chi vuole fare il sindaco, l’assessore, il consigliere comunale. Non va invaso il campo; ho protestato fortemente quando hanno chiesto al Prefetto per partecipare ad una riunione sulla sicurezza. Non esiste, siamo andati giù di testa. E’ come se io chiedessi di presenziare al Consiglio dei Ministri”.
“TROPPA BUROCRAZIA” L’ intervento fiume di Gaspari tocca persino l’eccessiva burocratizzazione del Paese: “Ci sono tanti enti che se non dicessero di no non ci accorgeremmo che esistono. In compenso, parlano per ricordarci che ci sono. Se così non fosse avremmo delle velocizzazioni, in Italia tutti godono del diritto di veto”.
“FIDUCIA IN RENZI” Mai renziano, il sindaco snocciola in ogni caso complimenti per il Capo del Governo: “Da lui mi divide una cultura politica, però ho fiducia. E’ giovane, ha volontà. Il Pd in mezzo a mille problemi continua ad esserci. Grillo è distruttivo; noi abbiamo un altro compito, costruire una speranza”.
IL 16 ARRIVA BETTINI Il tour dei candidati al Parlamento Europeo proseguirà con la visita di Goffredo Bettini, il 16 maggio. Coordinatore della segreteria nazionale nell’era veltroniana, Bettini è in corsa nella circoscrizione del Centro. “Spero ci sia più gente di quella che ha accolto Gasbarra. C’è bisogno di una mobilitazione straordinaria da parte di tutti noi”.
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Ancora! Ancora con la storia che dentro ai comitati c’è qualcuno che vuole fare il sindaco o il consigliere. Anche se fosse è tutto lecito e un diritto da parte di qualsiasi cittadino. Ma parte dei suoi assessori o consiglieri da dove venivano?
Noi stiamo difendendo questa testata, checché ne pensino politici e persino colleghi, non perché vogliamo difendere esclusivamente questo giornale. Ma perché si deve pretendere sempre il rispetto e la pari condizione tra tutti, giornali e cittadini. Questi attacchi offensivi non sono degni di un sindaco di una città. Non sono tollerabili. Però evidentemente, anche qui, noi siamo dei puri. Gli assessori hanno uno stomaco che non invidio.
Non ho parole
Ma come può ritenersi credibile e seria un’amministrazione che cambia ogni 15 giorni la sua lista delle priorità in maniera strumentale a quella degli obiettivi partitici? Una volta la piscina, una volta il lungomare, una volta gli allagamenti, una volta il sottopasso, una volta la questione abitativa…. tanta carne sul fuoco ma molta si è bruciata e il fumo e la puzza di bruciato stanno infastidendo tutta la città, il problema sono quei cittadini che tappandosi il naso dicono che la carne tutto sommato non è poi così male, o che se ci fosse un altro cuoco sarebbe stato peggio… Leggi il resto »
Ragazzi, siete gli unici a difendere la sambenedettesita, bravi, anche se la lotta è impari, avete tutto il mio appoggio. Comunque mi sembra giunta l’ora che San Benedetto venga governata da un SAMBENEDETTESE, Come si può pretendere che un nativo dell’entroterra si immedesimi nella civiltà marinara. Impossibile!!, Giunti al potere fanno solo politica e clientelismo. Come al sollito noi stiamo a guardare. San Benedetto, ai Sambenedettesi, è ora.
Già proiettato sulle grandi questioni politiche che impediscono a questo Paese di modernizzarsi. Il Comune è un recinto ormai stretto, da lasciare in eredità ai “giovani” delfini del PD, altre sono le questioni che impensieriscono e preoccupano oggi il Sindaco…anche perché a settembre ci sono le provinciali e (fidatevi) in autunno le politiche, poi, a ruota, le regionali…..
Le provinciali? Non mi risulta che il decreto Del Rio preveda questo scenario…
Anche se a votare saranno solo i sindaci e i consiglieri comunali sono pur sempre delle elezioni per i consigli provinciali, ai sensi dell’art. 1 comma 79, della L. 56/2014: “In sede di prima applicazione della presente legge, l’elezione ai sensi dei commi da 67 a 78 del consiglio provinciale, presieduto dal presidente della provincia o dal commissario, è indetta: a) entro il 30 settembre 2014 per le province i cui organi scadono per fine mandato nel 2014…”.
Pensate che a candidarsi sarà solo il Sindaco del Comune Capoluogo di Provincia?