
GROTTAMMARE – Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa del gruppo consiliare Grottammare Futura.
“Grandi Opere”, di ieri e di oggi.
Meraviglia che questa amministrazione di sinistra abbia così poca memoria della propria storia politica e culturale. Sarà opportuno ricordargli pacatamente che fu proprio grazie all’elaborazione critica di quei grandi errori stilistici e urbanistici compiuti in buona fede negli anni settanta – Scampia a Napoli, Zen a Palermo e Corviale a Roma – che a sinistra, almeno in quella ancora capace di fare autocritica, cominciò ad emergere una cultura di radicale sostegno alla “conservazione” delle forme, delle
identità, dei luoghi e dei paesaggi.
In pratica, la cultura della sinistra iniziava faticosamente a liberarsi dal mito dello sviluppo modernista e a fare i conti con la grande profetica lezione di Pasolini sulla “forma della città” e sulla “mutazione antropologica”, con la sua feroce critica all’ambiguità ideologica della società dei consumi.
Paradossalmente anche allora – esattamente così come cerca di fare oggi il progetto Anima – Scampia, Zen e Corviale rappresentarono un tentativo, tutto ideologico e perciò esterno alla complessità della concreta azione politica, di riqualificare il degrado delle periferie attraverso una serie di “interventi esemplari”.
Interventi miracolistici che – grazie alla sola maestosa forza del segno architettonico – sarebbero stati in grado di modificare i contesti sociali ed avviare così, ipso facto, virtuosi e immaginifici processi di “rinnovamento”.
Ma almeno quelle utopie nacquero sulla spinta di una reale emergenza sociale, cioè dare dimora ai senza casa. E’ proprio l’amara lezione di quegli sfortunati grandiosi interventi urbanistici che ci permette di riconnettere il presente con il passato.
Forse, politicamente parlando, sarebbe il caso di approfittare dei rilievi della Soprintendenza e fermarsi, per prendere tempo e riflettere.
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Salve a tutti Ho letto il parere preliminare della sovrintendenza e non posso che rendere pubblico il mio stupore sulla sproporzione e inadeguatezza del suo contenuto .Sembra quasi che tale parere sia emerso sulla base solo di carte senza una materiale conoscenza dei luoghi. Conosco per esperienza vissuta i burocrati e la Burocrazia di certi livelli di controllo,la scarsissima(in tali casi) propensione ad assumere responsabilità e dico che essa sembra rispondere perfettamente ad uno stereotipo consolidato in Italia. Tanto è vero che da più parti ormai da anni si svolgono tavole rotonde ,la politica lo grida con forza e giornali… Leggi il resto »
“L’unico limite che tuttavia vedo in tutta questa operazione in verità è gestionale.Chi gestirà la struttura,con quali risorse ,quali eventi,quali programmazioni?” Si rende conto che la risposta è nella domanda? Si crea qualcosa, drenando denaro che servirebbe tremendamente alle imprese, senza sapere che cosa farne. È la stessa logica dei capannoni vuoti di Tremonti: per un po’ lavora l’edilizia, ma poi rimangono scatole vuote. L’unica risposta che riesco a darmi, di fronte a questa follia, è che alla Carisap e ai suoi soci maggiori (il gruppo Oasi?) interessi procurarsi un bel centro commerciale a partire dai prossimi cinque anni, quando… Leggi il resto »