Una premessa: mi sono purtroppo accorto solo adesso che nella pagina 3 del settimanale in edicola è stato pubblicata la bozza non corretta del mio editoriale: Mi scuso con i lettori per le imprecisioni e gli errori in esso contenuto. Grazie 

Serata delle stelle rossoblu. Si è tenuta presso lo chalet “Peccato solo d’estate”. Lo abbiamo scelto come ristorante per la 15° festa da noi organizzata negli ultimi 50 anni perché sappiamo che il proprietario Fabrizio Camela è simpatico e perché si mangia bene. Oltre che tifoso rossoblu naturalmente.

Durante la cena ho scoperto però che il nome dello chalet si addice moltissimo all’attuale situazione della Samb Calcio. Necessita solo di una piccolissima modifica, cioè il numero 2013 finale affinchè sia l’ultimo peccato commesso ai danni della società rossoblu. La prossima estate, in dirittura di arrivo, dovrà essere quella della vera e definitiva risurrezione.

Forse ieri sera sono state messe le prime basi, forse si avvererà il sogno di mio fratello Pino? Ha sognato che nel 2033 tutti ricorderanno così la serata: “Quel lontanissimo 8 maggio 2014 società, calciatori dell’epoca e due vecchie glorie, tifosi e giornalisti si riunirono in un locale del lungomare sud di Grottammare  e fecero il patto che il grande peccato commesso un po’ da tutti in tante estati precedenti non debba più ripercuotersi su nessun altro inverno (o inferno). Così fu e da alcuni anni la navicella Samb è tornata a veleggiare tra i mari più alti del calcio professionistico”.

Caro fratello, se si potessero dire le stesse cose un po’ prima non mi dispiacerebbe: la Samb è eterna noi no.

Durante la bella serata il presidente Moneti è apparso abbastanza tranquillo sul futuro della società e quindi della Samb. Come riportiamo nell’articolo firmato da Angelo Andrea Pisani, pare che l’incontro pomeridiano (prima della cena) con un imprenditore di Jesi sia stato fruttifero e che potrebbe concludersi a breve,

Bene, ma mi preme ricordargli che prima delle firme la città deve venire a conoscenza di chi lo accosterà nella conduzione futura. Ha escluso a priori che Antonio Esposito, ex Città di Marino, possa convincerlo con l’offerta di 250 mila euro. Mi pare di aver capito che la cosa che l’ha disturbato di più è stata quella di essere relegato a Presidente onorario del club rossoblu. Comunque, anche a me non appare proponibile nei termini indicati dall’addetto stampa di Esposito. Mi sembra, più che altro, un modo per far girare nel web le sue intenzioni. Una specie di amo.

Nel mezzo della “serata delle stelle” ho provato personalmente una grande gioia perché sono intervenuti alcuni componenti di Noi Samb, Gianluca Rosati (per errore nella pagina 19 del settimanale in edicola è stato definito presidente e non dirigente  di NoiSamb), Dino Coccia, Luciano Aubert in arte ‘avvocato’ e Maurizio Spazzafumo. Gioia che ho espresso a loro direttamente e, quella che era una mia sensazione, è diventata realtà: la loro considerazione nei miei confronti è cambiata quasi radicalmente, ho trattenuto la commozione ma ho abbracciato con piacere Gianluca Rosati che in precedenza era stato con me un po’…  scortese. Una pietra sopra non può che far bene per le sorti del nostro stesso ‘amore’ sportivo.

Un capitolo che mi auguro ne apra un altro molto più bello, l’unità di intenti tra tutte le componenti affinché possa materializzarsi un patto tra il presidente Moneti, o chi per lui, e tutta la città, bandendo il motto  “La Samb siamo noi“. Secondo me è deleterio se riferito ad un gruppo di tifosi e non a tutta la città sportiva che, per quello che ne so io, ama la Samb allo stesso modo senza differenze tra chi va in curva, chi va in tribuna, tra chi resta a casa e soffre davanti alla radiolina e chi non può fare a meno di chiedere nel mezzo di ogni pomeriggio domenicale: che ha fatto la Samb? Dal novantenne al dodicenne succede così da quando i rossoblu sono saliti per la prima volta in serie B, 1956. La Samb, ripeto, è tutta la riviera delle palme, nessuno in particolare o più di altri.

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