SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La tassa sui rifiuti non scenderà, se non per le categorie meno abbienti, che godranno di una parziale rimodulazione delle tariffe.

Ciò sarà possibile grazie al bottino di 800 mila euro figlio del contestato provvedimento della mini-Imu, approvato il 19 novembre 2013. “In linea di massima il gettito resterà uguale a quello degli anno scorsi”, avvisano sul fronte della maggioranza a margine della Commissione Bilancio di venerdì mattina.

L’importo della Tari, interamente girato alla Picenambiente, è arrivato a toccare i 10,5 milioni di euro. Nonostante i discreti risultati provenienti dalla raccolta differenziata, i costi risultano ancora troppo elevati e strettamente legati al personale della società, oltre che allo smaltimento dell’umido, che avviene al di fuori della regione Marche. “Due anni fa la spesa era di 9,5 milioni – denuncia il centrista Domenico Pellei – l’incremento di un milione di euro in così poco tempo fa riflettere”.

Per quel che riguarda la Tasi, l’imposta rimarrà al 2,5 per mille. Il Comune non approfitterà dell’opzione del Governo, che consentiva agli enti locali di incrementare l’aliquota fino ad un tetto massimo aggiuntivo complessivo dello 0,8 per mille.

Non verranno colpite nemmeno le attività produttive, che rimarranno stabili al 7,9 per mille qualora la struttura di proprietà coincidesse con il luogo di lavoro. Picco del 10,6 per mille invece nel caso il locale venisse ceduto in affitto a terzi.

Il Bilancio di previsione sarà discusso nel Consiglio Comunale di venerdì 16 maggio.