Samb. Stasera Riviera Oggi premierà alcuni componenti di società, segreteria e squadra presso il ristorante Peccato solo d’estate sul lungomare sud di Grottammare. La classica “serata delle stelle rossoblu“, quasi un’abitudine per la nostra testata.

Hanno aderito giornalisti, semplici tifosi e naturalmente tutti gli invitati, cioè i premiati. Saremo circa quaranta. Una buona occasione per passare una bella serata insieme ma anche per mettere in chiaro, se Moneti accetterà, quanto sta accadendo a livello societario. Insomma quale futuro ci aspetta.

Ci sarà anche un ospite d’onore, il direttore del Corriere Adriatico Paolo Traini, un sambenedettese che soffre come tutta la città per quanto è accaduto un anno fa e per un futuro a tutt’oggi sconosciuto.

Sconosciuto appunto, una parola che mi ha stimolato in questi giorni una riflessione semplice, semplice. Riflessione che non mi tranquillizza. Da diversi anni io ritengo, e la mia redazione anche, che la città deve venire a conoscenza in tempo utile di chi verrà a dirigere le sorti della Samb. Mi spiego: se resta Moneti da solo, bene. Lo conosciamo e non ci va di fargli i conti in tasca. Se però Moneti dovesse cedere quote di minoranza o di maggioranza ad altri, la città sportiva non ne deve venire a conoscenza dopo che il passaggio di quote è avvenuto ma prima. Non per sfiducia nei confronti di Moneti ma perché è giusto così: l’attuale presidente non può essere messo in condizione di dire “Ma io non lo sapevo, mi sembrava una persona serissima… eccetera eccetera“, l’avallo a questo punto non lo devono dare solo i tifosi ma la città tutta che, per questo tipo di responsabilità, ha eletto un sindaco, un primo cittadino cioè che si prenda carico con fermezza e serietà delle sorti  dei nostri amati colori rossoblu. Che non rappresentano una semplice squadra di calcio, cosa che ripeterò all’infinito.

Sento parlare, o meglio vedo scritto, di romani, genovesi, lombardi, toscani che per me rappresentano il nulla. Vogliamo che, prima di un qualsiasi accordo, le nuove facce si facciano avanti con nome e cognome, professione e progetti. Se il presidente Moneti e il sindaco Gaspari ne faranno a meno le loro responsabilità, nel bene e nel male, cresceranno sensibilmente. Come esempio prendo l’imprenditore Luigi Appierto che, su indicazione  del sottoscritto, è uscito allo scoperto indicando in due interviste le sue possibilità economiche e i suoi progetti. Non è stato accettato, seppur senza spiegazioni valide. Di altri tuttora senza nome (a parte la famiglia Milone che mai però ci ha detto cosa vuol fare di noi) io non mi fido senza prima avergli fatto le domande che ho fatto all’imprenditore campano-torinese. Ed avuto risposte esaurientemente comprovate, prima della ratificazione di un qualsiasi accordo.

Se Gianni Moneti e Giovanni Gaspari non seguiranno i nostri consigli, evidentemente hanno voglia di rischiare. Mi auguro di no. Stanotte ne sapremo di più. Un monito? Verba volant, web manent.