SAN BENEDETTO DEL TRONTO – E’ il Braida de noantri. Fabio Straccia, al suo secondo anno da direttore sportivo con il Porto d’Ascoli, continua a respirare il profumo di calcio dietro una scrivania. Grintoso sul rettangolo verde, fiuto di un perfetto ricercatore di talenti; trascinatore in campo, l’eloquenza è il suo miglior abito preso per questo ruolo. Sprona i suoi gioielli, sempre presente, dalla sua lunga esperienza calcistica professionistica e dilettantistica ha una parola giusta al momento giusto per ognuno.
Da giocatore a direttore sportivo. Cosa ti ha trascinato a passare dal rettangolo verde alla scrivania?
“Dopo diversi interventi chirurgici subiti alle ginocchia nel giro di pochi anni, ho dovuto purtroppo fare una scelta drastica ma fondamentale per la mia salute: l’addio al calcio giocato è stata una conseguenza diretta. Ma l’amore per il pallone non è svanita e quando è arrivata la proposta della società Porto d’Ascoli non ho avuto esitazioni. Avevo la possibilità di vivere il calcio da un altro punto di vista e di poter mettere a disposizione la mia esperienza sul campo. Ad oggi posso dire di essere molto orgoglioso di tutto ciò che si è fatto fino ad ora”.
Quando accompagni la squadra in campo, hai nostalgia del calcio giocato?
“I primi tempi i l’avevo. E’ stata dura guardare le partite dalla panchina e nei momenti di difficoltà avrei avuto voglia di entrare in campo e aiutare i ragazzi. Ora ho più consapevolezza del ruolo che ricopro: riesco a guardare le partite estraniandomi dal caos che mi circonda e esaminare principalmente il match a livello tecnico”.
E’ più difficile trovare un giocatore all’altezza della situazione o innescare la trattativa?
“Questi sono due aspetti non paragonabili l’uno con l’altro. Posso dire che trovare giocatori validi tecnicamente e allo stesso tempo con valori umani importanti è molto difficile. Infatti proprio quest’ultimo è ingrediente fondamentale per il gruppo che permette di lavorare al meglio per creare la squadra vincente. E con il Porto d’Ascoli in questi ultimi 2 anni è stato proprio il gruppo unito e con valori umani forti che ha inciso nel conseguimento delle vittorie. Una volta individuati i possibili giocatori innescare la trattativa è semplice. Difficile è portarla al termine perché dipende da più fattori”.
Porto d’Ascoli-Fabio Straccia: colpo di fulmine. Due anni e 5 titoli. Merito?
“Sembra una risposta scontata ma il merito di questi risultati è di tutti. Dalla società al presidente Damiani, dai tecnici ai ragazzi, ai custodi. Sono orgoglioso di far parte di questa grande famiglia con l’augurio di poter ancora condividere tante altre gioie ”.
Con l’Eccellenza in tasca, quanto cambierà il Porto d’Ascoli l’anno prossimo?
“Il Porto d’Ascoli si presenterà nel campionato di Eccellenza per la prima volta nella sua storia e in quanto tale dovrà avere tutta l’umiltà ed il rispetto di una matricola. Ora è ancora presto per sapere quale squadra partirà a settembre ma sono certo che avrà tutti i requisiti per ben figurare del massimo campionato regionale”.
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