
GROTTAMMARE – Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa giunto dal sindaco Enrico Piergallini e dal consigliere Cesare Augusto Carboni e dall’assessore Daniele Mariani:
“Da domani poteva essere rilasciato dagli uffici comunali il permesso di costruire per Anima.
E’ sorprendente, quindi, che al termine di un percorso iniziato due anni fa, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle Marche oggi esprima dei dubbi attraverso la comunicazione di un preavviso di diniego.
E’ sorprendente, soprattutto, che ciò avvenga dopo averla coinvolta attraverso i propri funzionari nel percorso di definizione degli aspetti urbanistici e di progettazione: la stessa Soprintendenza espresse parere favorevole all’accordo di programma che ha pianificato l’area ex Ruffini nella quale è compresa Anima.
Nulla d’irreparabile, comunque, in quanto si tratta di un preavviso rispetto al quale il Comune di Grottammare è chiamato nei prossimi giorni a rispondere alle osservazioni con argomenti che, ci auguriamo, possano essere ben compresi dalla stessa Soprintendenza.
Il Comune ha compiuto in questi anni tutti i passaggi necessari per la realizzazione del progetto nei tempi programmati. Confidiamo che le energie profuse non vengano cancellate con provvedimenti che riteniamo non in linea con i pareri precedentemente espressi dalla stessa Soprintendenza.
Una cosa è certa: perdere Anima significherebbe azzoppare le potenzialità di Grottammare.
In questi giorni, il nome della nostra città, come spesso è accaduto, è risuonato nelle grandi città europee e internazionali, a Parigi, a New York, nelle più prestigiose riviste di architettura del mondo.
Nell’Italia che sta ferma, Grottammare e il Piceno si muovono con il grande progetto di Anima che sfida la crisi e rilancia verso il futuro. La politica grottammarese farà tutto il possibile per evitare che questa grande opportunità sia sottratta al nostro territorio”.
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Non capisco come mai non si potrebbe realizzare una bellissima opera architettonica su un’area lottizzata dove attualmente ci sono solo erbacce ed una strada dissestata. Ecco comunque alcuni buoni motivi per dissentire dal parere della Soprintendenza: -l’area si trova sì vicino al letto di un torrente, ma a pochi metri vi è stata edificata una piscina comunale e più vicino ancora vi sorgono già da tempo un casello autostradale, una strada, una rotatoria, un parcheggio oltre a varie fabbriche sul lato opposto del letto del torrente; -la realizzazione di un’opera da parte di un architetto noto a livello mondiale (Bernard… Leggi il resto »
Salve Et Voilà qui est fait ! Il dubbio che in realtà avevo su A.N.I.M.A è che tutto fosse troppo bello e lineare per essere vero ,ma ragazzi siamo in Italia e qui può anche capitare che costruiscano un ponte a Venezia che non c’entra niente con tutto il resto(Calatrava) ,oppure un “Parco della Musica “(Piano) in un parco urbano con forte connotazione paesistica e in area archeologica di eccezionale interesse e “nessuno fiati ” e poi magari altrove per “un non nulla” si scatenano i “i soliti burocrati d’ufficio” ,magari risvegliati dal loro torpore da chissà quali arcani motivi.… Leggi il resto »
D.Lgs. n.42/2004, art. 146, c.8:”…Il soprintendente, in caso di parere negativo, comunica agli interessati il preavviso di provvedimento negativo ai sensi dell’articolo 10-bis della legge 7 agosto 1990, n. 241. Entro venti giorni dalla ricezione del parere, l’amministrazione provvede in conformità.”…quindi è il Comune che deve fare il PROVVEDIMENTO di DINIEGO, ma in caso di inerzia, c.10:”Decorso inutilmente il termine indicato all’ultimo periodo del comma 8 senza che l’amministrazione si sia pronunciata, l’interessato può richiedere l’autorizzazione in via sostitutiva alla regione, che vi provvede, anche mediante un commissario ad acta, entro sessanta giorni dal ricevimento della richiesta…”.
Direi che la Soprintendenza ha l’obbligo “Istituzionale” di mettere i bastoni tra le ruote a chiunque abbia voglia di fare.
In questo caso ancor di più, visto che è già stato ascoltato il suo parere in merito, e quindi opportunamente corretto, secondo le loro direttive.