SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Qualche anno fa lo slogan “Un altro mondo è possibile” veniva diffuso in tutto il mondo agli albori della globalizzazione neoliberista. Oggi, alla vigilia delle elezioni europee, la lista “Un’altra Europa con Tsipras”, dal nome del leader greco del partito di sinistra Siryza, l’obiettivo è cambiare le regole di Bruxelles. Con Nazzarena Agostini, sindaco di Appignano del Tronto, e Fabio Amato, coordinatore della segreteria della Sinistra Europea e originario di Foligno, il tentativo è dunque, dalle parole di loro stessi, “di invertire questi cinque anni di governo delle banche: siamo di fronte ad una grande coalizione politica che dal Pd a Forza Italia e Alfano appoggia politici connessi col sistema finanziario invece che con le persone. E oltre questi si scivola tra populismi pericolosi come quello di Grillo il quale non prende posizione e non si sa neppure con chi si alleerà: sa solo copiare tre quarti del nostro programma”.

Secondo Fabio Amato i punti programmatici principali sono “la riconsiderazione del debito, adoperato come arma principale per imporre austerità e riduzione dei servizi, poi un piano straordinario per ridurre i 25 milioni di disoccupati sulla base di un’azione ambientale e sociale. Le risorse possono essere riperite dalla Tobin Tax, una tassa sulle transazioni finanziarie. Chiediamo l’abolizione del Fiscal Compact e l’introduzione di un controllo democratico sulla Bce che deve prestare direttamente agli Stati e non farlo attraverso le banche, sistema che comporta l’aumento dei tassi di interesse che provocano l’attuale aumento del debito”.

La lista Tsipras nasce, come spiega Massimo Rossi di Rifondazione Comunista, “dalla convergenza di diverse forze sia politiche che sociali e culturali relative alla sinistra: naturalmente Rifondazione ma anche Sel così come altri elementi della società civile”.

Nazzarena Agostini, di Sel, aggiunge: “Assistiamo ad un imbarbarimento sociale e il disastro delle politiche di austerità. Queste sono testimoniate dal rapporto Caritas ma anche dalla nostra azione giornaliera come amministratori di piccoli comuni, bloccati dal patto di stabilità e alle prese con una devastazione per la quale siamo resi impotenti. In Grecia stanno tornando malattie che si credevano scomparse, come la tubercolosi. In Europa non si sa chi decide, siamo in un momento di assenza di democrazia”.

Alla domanda: di fronte ad un ulteriore no di modifica dei Trattati e dei vincoli europei, come si muoverebbe la sinistra con una politica europea immutata, Amato afferma “che le cose cambiano se cambiano i rapporti di forza politici mutano: in questo momento tutta la sinistra europea è in ascesa, qui in Italia dieci anni fa eravamo i più forti, ora si tratta di iniziare un nuovo percorso”.