
Qui il documento in Pdf inviato dal sindaco Gaspari “agli organi di stampa – loro sedi” ma volutamente negato a Riviera Oggi dallo stesso “sindaco”: Gaspari 25 aprile
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Quello che fa male, al di là del silenzio complice di yes-man e yes-woman incapaci di una critica pubblica “costruttiva” oramai da anni, è vedere come l’isolamento al quale si sta sottoponendo il sindaco Gaspari calpesti gli elementi fondanti stessi della Repubblica Italiana. Il sindaco di San Benedetto purtroppo non se ne rende conto, perché chi gli è vicino non gli è amico, non ha il coraggio e l’arguzia politica di aiutarlo dicendo una parola di ovvia contrarietà. O, peggio, lo istiga all’errore.
Quello che ha compiuto il sindaco (?) Giovanni Gaspari è gravissimo. Nei giorni scorsi ha escluso Riviera Oggi dalla comunicazione. Lo abbiamo fatto notare. Avremmo potuto rivolgerci alle autorità, tra cui l’Ordine dei Giornalisti, e altre istituzioni atte a garantire i diritti fondamentali sanciti persino dalla nostra Costituzione. Abbiamo soprasseduto pensando che non valesse la pena cadere a tal basso livello, e credevamo che l’uomo fosse in grado di comprendere che pessima figura stesse dispensando non a lui stesso (suvvia, ormai) ma al simbolo che gli è sulle spalle: boicottare il giornale della città, al quale non rilascia interviste da tre anni, al quale ha imposto ai suoi seguaci del Partito Democratico (?) il boicottaggio, il silenzio, la fuga. Trovando l’obbedienza dei poveri di spirito persino nei più giovani.
Tuttavia sta accadendo qualcosa di molto più grave, del quale, ovviamente, non dovrà rispondere soltanto colui che commettendo questo fatto ha infangato la fascia tricolore che – purtroppo, a questo punto occorre urlarlo per dovere – ancora indossa.
Il sindaco ha inviato una comunicazione sulla Festa del 25 aprile, Festa della Liberazione dal nazifascismo, escludendo Riviera Oggi dalla sua nota stampa. Un boicottaggio deliberato che dura oramai da giorni, ma che in questo caso ha riguardato un avvenimento che fa parte della memoria storica, culturale, politica sulla quale si fonda la Repubblica Italiana. Nel comunicato, che potete leggere qui, il sindaco ricorda gli appuntamenti previsti per il 25 aprile. E dunque la nostra redazione, fino ad ora, non ha ricevuto alcuna comunicazione ufficiale che consenta di preparare eventuali servizi. Gravissimo.
Vi sono molti elementi pesanti, che dovrebbero immediatamente portare al ritiro della fiducia da parte della maggioranza consiliare, se questa fosse composta da uomini e donne liberi e realmente antifascisti, non solo nella retorica che non costa nulla, ma nella testimonianza giornaliera.
1. IL SINDACO E LA COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE Il sindaco di San Benedetto non può escludere dalla comunicazione di eventi pubblici e istituzionali un giornale, in maniera deliberata. Di questo si occuperà l’Ordine dei Giornalisti e altre Istituzioni atte a difendere i principi costituzionali della libertà di stampa.
2. IL SINDACO COMUNICA ESPRESSAMENTE DI RISERVARE DELLE INFORMAZIONI AD ALCUNI ORGANI DI STAMPA A DISCAPITO DI ALTRI. Il sindaco ha inviato, nei giorni scorsi, una comunicazione scritta in merito ad una notizia che Riviera Oggi non ha avuto chiedendo che restasse riservata ad alcuni organi di stampa.
3. IL SINDACO NON PUO’ RICORDARE LA LIBERAZIONE E COMPORTARSI DA FASCISTA. Occorre anche che tutto il Partito Democratico si scuota e inizi a discutere di che tipo di rappresentante abbia a San Benedetto. Scrive il sindaco: “Quest’anno la festa della Liberazione assume un valore particolare per San Benedetto. Sono trascorsi 70 anni da quando San Benedetto del Tronto è stata liberata e dedichiamo la cerimonia a uomini di valore che con il loro sacrificio hanno riconsegnato una speranza alla nostra Città: Guido Sgattoni, Francesco Fiscaletti, Mario Mazzocchi, i fratelli Cesare e Antonio Gabrielli e Luciano figlio di Cesare, Neutro e Salvatore Spinozzi e il brigadiere Elio Fileni, il maresciallo dei Carabinieri Luciano Nardone e dell’appuntato Isaia Ceci e i tanti civili che furono trucidati dalla furia del nazifascismo“. Ebbene questi uomini hanno dato la loro vita non perché, 70 anni dopo, l’uomo con la fascia tricolore si comportasse come un fascista. Non potendolo fare, poiché l’ordinamento repubblicano è ancora a prova di certi eccessi, lui adopera mezzi subdoli ma ugualmente fascisti. Quegli uomini sono morti perché dal Min.Cul.Pop. si affermassero alcuni valori fondamentali anche nella libertà di espressione e di stampa: si rilegga, ancora una volta, l’articolo 21 della Costituzione. Ricordare la vittoria sul fascismo e adoperarne i metodi in uno stato democratico è quanto di più squalificante per chi è sindaco della nostra città. Luciano Agostini, parlamentare del Pd della nostra provincia; Antimo Di Francesco, segretario provinciale del Pd; e quanti altri sono nel partito: vi riconoscete in questo comportamento? Avete il coraggio di dire un “no” in pubblico?
4. L’UFFICIO STAMPA DEL COMUNE NON PUO’ RESTARE INERME. L’Ordine dei Giornalisti non potrà intervenire sul comportamento di Gaspari, che non è un giornalista (altri dovranno vigilare). Ma i due funzionari comunali, Eugenio Anchini ed Eleonora Camaioni, che si occupano di comunicazione, come possono permettere: a) che il sindaco discrimini la stampa; b) che il sindaco si arroghi la prerogativa di comunicare iniziative istituzionali, persino relative ad una festa fondativa della Repubblica come il 25 aprile, senza fruire dei canali di comunicazione ordinaria ma soltanto per escludere un giornale libero come Riviera Oggi? Hanno una autorità e un amor di sé e del proprio ruolo, o possono accettare di tutto? Purtroppo il loro silenzio è grave, perché hanno una funzione che in questo momento non stanno rispettando. Sperando oltretutto che nessuno aiuti Gaspari a scrivere quei comunicati.
5. GIUNTA CI SEI? Paolo Canducci, Margherita Sorge, Leo Sestri, Eldo Fanini, Luca Spadoni, Fabio Urbinati. Ora sapete. A volte, nella vita, la differenza tra un comprimario e una donna o un uomo in grado di lasciare un segno lo fa un pizzico di coraggio. Speriamo che la viltà non alberghi troppo in viale De Gasperi 124.
6. GIORNALISMO? La stampa si può comportare come vuole. Avallare questo comportamento sarebbe un gesto che poi andrebbe valutato e un pessimo precedente.
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Non è una sorpresa!
Credo che il Sindaco impari a memoria i discorsi senza sapere cosa dicono.
Altrimenti non si spiegano i suoi comportamenti totalmente differenti.
O è del tutto incoerente!
Scusate ma ,a prescindere dai fatti , vi pare un articolo serio? A me sembra un pezzo scritto da un sedicenne arrabbiato con il mondo , senza imparzialità e di una banalità terrificante che al massimo poteva essere consegnato come temino al compito in classe. Se trattate gli argomenti così fa bene Gaspari !
Perché, a prescindere dai fatti? Non faccia ridere il mondo.
Arrabbiato con il mondo, secondo me, tanto da dare cazzotti a vuoto, è solo il sindaco Gaspari che continua a dare sentenze senza mai rispondere nel merito come ha fatto lei.
Risponda sui fatti non con un commento veramente da scolara (con tutto il rispetto per loro) e, se può, mi farebbe piacere sapere qualcosa di più sulle sue generalità. Purtroppo non sono pochi coloro che mettono nomi di fantasia. Sono quasi certo che lei sia Licia Liberati, però…
direttò quessa è amica di Priscilla, te la ricordi Priscilla?..ah ah ah
“Se trattate gli argomenti così fa bene Gaspari”. Vent’anni di antiberlusconismo pensavo almeno avessero insegnato a trattare con la stampa. Manco quello. Deserto.
“Coerenza è comportarsi come si è…….e non come si è deciso di essere”. Sandro Pertini
Direttore ma lei è sicuro che Il Despota ascolti chi gli è vicino? Io credo che ascolti solo la sventurata voce della sua ambizione, che gli porterà sicuramente una brillante carriera politica, ma con un illustre morto sulla sua strada: La città di San Benedetto. Il partito è tutto con Gaspari perchè hanno troppo da perdere, ogni consigliere comunale ha molto da perdere, dalle bollette della luce non pagate degli impianti comunali presi in gestione, agli editti ad hoc per i parchi “fedeli” e così via… Tutti uniti a difendere la poltrona salvo poi essere pronti a rinnegarlo non appena… Leggi il resto »
È un comportamento inqualificabile, una vera dichiarazione di guerra alla stampa libera… una guerra che non può e non deve vincere.
Gli yes men comincino a prendere le giuste distanze, o sono bruciati, credibilità sotto zero.
Direttore, con tutto il rispetto e l’amicizia che mi lega a lei ed al suo giornale, devo dire che questo articolo come purtroppo altri simili che lo hanno preceduto e’ sbagliato e, soprattutto non necessario dato il livore un po’ adolescenziale che lo caratterizza. Se il sindaco sbaglia ad escludere RO dalle sue comunicazioni, il suo giornalista sembra d’altra parte, ormai irreversibilmente lanciato, con ardore degno di miglior causa, in una battaglia personale contro Gaspari e la sua amministrazione che esula dalle critiche oggettive che tale amministrazione potrebbe meritarsi. Ricordo gli attacchi a Urbinati ed altre uscite del signor Flammini… Leggi il resto »
Non si può negare che l’atteggiamento usato nei nostri confronti è fascista. Poi perché cita Flammini quando l’articolo riporta la firma Redazione che ne ha condiviso il contenuto, me compreso? Accetto comunque le sue critiche ma le ricordo anche che Lei molte cose non le sa e, se le sapesse forse avrebbe soprasseduto e capito che a tutto c’è un limite. Questo signor sindaco ha imposto ai suoi assessori divieti da regime, imponendo anche che mantenessero la parola data. Altrimenti li avrebbe rimossi. Uno, Marco Curzi, infatti lo ha rimosso. Aggiungo anche se le sembra normale che, oltre i suoi… Leggi il resto »
Io credo Nazzareno che siamo stati troppo buoni. Non farebbero queste cose contro Caltagirone o Riffeser. Io anzi penso che sia giunto il momento di far capire quello che succede e come il nostro giornale subisca nelle segrete stanze umiliazioni che non possono continuare ad esistere anche per il bene di chi, come Cacciule, è un cittadino italiano che non deve vedersi calpestati i propri diritti e non solo a livello di informazione. Negli ultimi tempi avevo abbandonato la cronaca sambenedettese ma credo sia il caso di andare avanti fino in fondo. A Cacciule aggiungo che non appena eletto il… Leggi il resto »
La critica ad Urbinati da parte mia è dovuta al fatto che insultava questa testata pubblicamente senza citarla e quando gliel’ho fatto notare ha finto di non aver detto nulla, purtroppo sono atteggiamenti che non mi appartengono quelli di nascondermi e di offendere per seconde vie. Urbinati ci mise il carico augurando a questo giornale di chiudere e cercò poi di lusingarmi privatamente per mettermi contro il direttore. Comportamento umanamente inaccettabile. Io gli chiesi di pubblicare quello che mi aveva scritto privatamente in pubblico, come in pubblico mi aveva insultato, e a quel punto avrei riconosciuto in lui un interlocutore… Leggi il resto »
Aggiungo che le uscite (fuoriuscite) di Urbinati finirono quando gli chiesi di spiegare ai suoi amici facebook che rapporti aveva avuto con Riviera Oggi nei mesi precedenti ai suoi bambineschi tentativi di destabilizzarci.
E anche la sua desiderata ‘profezia’. Lo invito a visionare con noi il costante aumento di lettori nonostante qualche difficoltà con gli smartphone (con la nostra nuova versione del sito) che oggi abbiamo superato seppur non totalmente. I giornali restano, appunto.
Perché mettere in mezzo sempre e solo il fascismo? È noto che anche nell’ Unione Sovietica e paesi satelliti (probabilmente più accostabili al sindaco), c’erano certe usanze
Condivido l’osservazione di iust, se qualcuno in comune si è “offeso” per essere stato paragonato ai fascisti, ci può stare benissimo il rilievo opposto: che dei fascisti o simpatizzanti si offendano per essere stati paragonati al sindaco e ai suoi accoliti.
Ripeto: ha ragione