SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nessuna sorpresa. Si tornerà in Consiglio per approvare la delibera incriminata, in un arco di tempo che non dovrà oltrepassare il 30 aprile.

L’amministrazione esulta, dopo la rabbia di giovedì, culminata con la sfuriata del sindaco Gaspari che lamentava una “città paralizzata”, impossibilitata ad organizzarsi in vista della stagione estiva.

La lettera del Prefetto, contenente il parere positivo del Ministero dell’Interno, è ufficialmente giunta in Municipio venerdì mattina, allontanando lo spauracchio di un’attesa che avrebbe potuto scavalcare le festività pasquali. Le sensazioni erano tuttavia ottimistiche già dalla sera prima: “Troverete una bella sorpresa dentro l’uovo”, esclamavano  alcuni componenti della giunta.

Pronostico azzeccato, sempre che si trattasse davvero di mere percezioni. Il primo ad esporsi sulla propria pagina Facebook è stato l’assessore alle Finanze, Fabio Urbinati: “Oggi è una bellissima giornata. Tanto tuonò che alla fine non piovve”.

I sorrisi a trentadue denti hanno rapidamente invaso il Palazzo di Viale De Gasperi. “Non ci hanno nemmeno diffidato”, ha commentato in coro la maggioranza, pronta a lasciarsi alle spalle una faccenda che ha causato non pochi patemi.

Nuove insidie sono però dietro l’angolo. Il Popolo della Libertà promette battaglia e prenota il secondo round. “Approfondiremo la lettera e passata la Pasqua valuteremo il da farsi”, dichiara Andrea Assenti. “Daremo battaglia, nella missiva non c’è alcun riferimento normativo. Si dice ordina semplicemente di riproporre l’assise. Per me è inconcepibile, si ignora una sentenza del Tar, impugneremo il nuovo documento. Si creerebbe un precedente inquietante, non penso che la questione sia semplice così come la dipingono”.

C’è poi una grana strettamente politica, legata ancora una volta ai numeri. Il remake del consesso andrà in scena presumibilmente il 28, nella settimana compresa tra la Festa della Liberazione e quella dei Lavoratori, con l’elevato rischio che tra i banchi del centrosinistra possa riproporsi qualche assenza. E’ ad esempio il caso dei Socialisti: il consigliere Giuseppe Laversa sarà costretto ad anticipare il rientro dal sud Italia. “Mica possiamo tirarci indietro – commenta il segretario Umberto Pasquali – tornerà per l’occasione per votare l’equilibrio di bilancio”.

Non è escluso che, in caso di emergenza, torni in pista l”ipotesi della seconda convocazione: il numero legale scenderebbe da quota 13 ad 8. In tal senso, i riflettori saranno puntati pure su Marco Calvaresi. Il presidente dell’assise, decisivo per lo svolgimento della seduta del 30 novembre, si difese affermando che mai avrebbe disertato un appuntamento da lui fissato. Non sarà questo il caso, dato che l’ordine stavolta proviene dal Viminale.