SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Forma differente, ma sostanza pressoché identica. Il lungomare nord non è più una priorità nemmeno per i Socialisti, che seguono a ruota il Pd nell’affermare che la riqualificazione del tratto nord può aspettare. “Per ora limitiamoci alla manutenzione, concentrandoci sui sottoservizi e sulla sistemazione delle balaustre”.

Il segretario Umberto Pasquali ed il consigliere comunale Giuseppe Laversa ipotizzano comunque l’accensione di un mutuo, così da trovare i soldi anche per corposi interventi a beneficio degli asfalti e dei marciapiedi cittadini.

Il restyling vero e proprio di Viale Trieste verrebbe a questo punto posticipato. Per le modalità di finanziamento, i Socialisti rispolverano la strada del project financing, con l’impresa vincitrice del bando che recupererebbe i soldi attraverso la gestione degli stalli blu. “Si può fare, magari ridimensionando il progetto a 4-5 milioni. In questo modo la convenzione sarebbe di 10-15 anni e non ventennale”.

Annunciato da otto anni, il lungomare viene così messo definitivamente nel cassetto, o perlomeno rinviato a data da destinarsi. Non solo, il Psi finisce con lo smentire la stessa maggioranza che, non troppo tempo fa, aveva archiviato l’eventualità di una concessione dei parcheggi ai privati. “Quel percorso è stato abbandonato definitivamente – commentò l’8 maggio 2013 l’assessore alla Viabilità, Luca Spadoni – stiamo cercando altre soluzioni”.

Altre soluzioni, come quella di un prestito di 2 milioni che consentisse di realizzare i primi 400 metri, a cui si aggiunse pure la possibilità di tentare un investimento diretto grazie alla vendita dell’ex mattatoio e della scuola di Via Petrarca. Promesse rimaste tali, sovrastate – dicono dall’amministrazione – dalla crisi economica in atto e dal patto di stabilità che strangolerebbe gli enti locali.

Nel frattempo, in vista dell’approvazione del Bilancio di previsione 2014, i Socialisti predicano sobrietà. “I vari assessorati stringano la cinghia, si limitino alle spese strettamente necessarie. L’anno prossimo sarà davvero problematico stilare il documento finanziario, stiamo cercando di evitare qualunque tipo di spreco”.

La Tasi è fissata al 2,5 per mille sulle prime case e tale rimarrà. “Non incrementeremo l’aliquota, nonostante il Governo ci consentisse di utilizzare lo 0,8 per mille. Non verranno colpite nemmeno le attività produttive, che rimarranno stabili al 7,9 per mille. Non faremo aumentare le tasse e tenteremo di restituire qualcosa alle fasi più bisognose. Chiederemo alla Guardia di Finanza di firmare un protocollo d’intesa per far sì che vengano controllati i furbetti”.