GROTTAMMARE – Pubblichiamo di seguito una nota stampa del capogruppo consiliare della lista Grottammare Futura, Sandro Mariani.

Dopo alcune prime circostanziate critiche di Grottammare Futura sulla Grande Opera, il sindaco e il suo entourage politico hanno mostrato segni di grande nervosismo.

La risposta è stata particolarmente aggressiva.

Enrico Piergallini ha attaccato personalmente e violentemente Sandro Mariani sulla stampa, con tono arrogante e usando argomenti inconsistenti ed estranei al dibattito in corso.

Vorremmo ricordare al Sindaco che il consigliere Sandro Mariani fa parte del gruppo dirigente del collettivo politico-culturale di “Grottammare Futura”.

E’ quindi tutta la comunità di cittadini che si riconosce in Grottammare Futura ad essere stata attaccata e definita come un gruppo di “ambientalisti dell’ultima ora”.

E’ il programma politico e culturale di Grottammare Futura ad essere stato radicalmente contestato e liquidato come “demagogico e populista”.

E’ l’attività stessa di Grottammare Futura ad essere stata bollata come “fallimentare e irresponsabile”.

Tutto questo senza che ci sia mai stato, non diciamo un dialogo, ma nemmeno quel minimo di confronto tra le rispettive posizioni che dovrebbe essere normale nella dialettica politica.

E questa sarebbe la tanto sbandierata “Democrazia Partecipativa”?

Ma Grottammare Futura è una appassionata e determinata comunità di cittadini che non si lascia intimidire e che preferisce rispondere alle isterie con gli strumenti della ragione.

Per questo riproponiamo al Sindaco tutte le domande che ha cercato di eludere con le sue chiacchiere sulle “magnifiche sorti e progressive” della Grande Opera e sul suo preteso mirabolante valore architettonico e culturale.

Grande Opera, grandi domande.

Era opportuno cambiare destinazione urbanistica ad un’area destinata dal Piano Regolatore a servizi per la promozione e lo sviluppo del florovivaismo?

Era opportuno spendere 1 milione e 600 mila euro solo per le opere di adeguamento al Pai, cementificando ed incubando il fosso?

Era opportuno consumare tanto terreno agricolo quando a 450 metri giace la struttura dell’ ex “Arena” con i suoi 70.000 metri cubi vuoti e i suoi 35 operai in cassa integrazione?

Era opportuno rendersi disponibili ad accogliere una struttura inutile e dispendiosa che sottrae 20 milioni di euro alle esigenze primarie del territorio e della comunità del Piceno?

Era opportuno approvarne la costruzione visto che gli alti costi di gestione e di manutenzione dell’enorme volume in cemento graveranno, prima o poi, sulla collettività?

Era opportuno approvarne la costruzione considerando la precedente fallimentare esperienza del Centro Congressi di San Benedetto del Tronto?

Era opportuno, infine, approvarne la costruzione senza un ragionevole preliminare esame di possibili alternative finalizzate a fronteggiare le numerose emergenze territoriali acuite dalla crisi devastante che viviamo?

Quanto distanti appaiono oggi i tempi della prima amministrazione Rossi, l’epoca d’oro, tradita, dei sogni e delle speranze di “rinascita” di Grottammare. Purtroppo quello che è poi “realmente” accaduto in questi ultimi anni – compresi gli ultimi discutibili “accordi di programma” – consiste nell’amara realtà di consumo e degrado del territorio che abbiamo tutti sotto gli occhi.

Suggeriamo al Sindaco e agli altri esponenti di “Solidarietà e Partecipazione”, così vistosamente “sull’orlo di una crisi di nervi”, di non fuggire il confronto e, con l’umiltà e il senso autocritico che solo i veri politici sanno avere, esaminare eventuali concrete possibilità di inversione marcia e di riduzione danno.