
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Bilancio di previsione non approderà in giunta prima della prossima settimana. Un ritardo sulla tabella di marcia dettato dal dibattito interno al Pd e alla maggioranza, con le aliquote di Tasi e Tari ancora tutte da fissare.
L’intenzione dell’amministrazione comunale è quella di non alzare ulteriormente la pressione fiscale. La Tasi è fissata al 2,5 per mille sulle prime case, ma il Governo consente agli enti locali di incrementare l’aliquota fino ad un tetto massimo aggiuntivo complessivo dello 0,8 per mille. Ciò significa che sulle abitazioni principali si potrà toccare il 3,3 per mille. Di sicuro non verranno colpite le attività produttive, che rimarranno stabili al 7,9 per mille.
Gli uffici sono al lavoro. Nel centrosinistra c’è chi proporrebbe il tasso al massimo, usando l’incasso proveniente dallo 0,8 per mille per favorire le detrazioni ai meno abbienti. Una tesi che però non convince tutti e che sarebbe stata rapidamente accantonata.
Oggetto di discussione è anche l’imposta sui rifiuti. La Tari ‘strangola’ i cittadini, nonostante gli ottimi risultati provenienti dalla raccolta differenziata. In tal senso, il capogruppo del Pd Claudio Benigni avrebbe proposto un allentamento sul fronte delle tariffe. La risposta sarebbe stata pure qui negativa, motivata dagli alti costi legati al personale della Picenambiente e allo smaltimento dell’umido, che avverrebbe fuori dalla regione Marche. Ecco allora un’ulteriore ipotesi: abbassare la Tari grazie ai proventi giunti a gennaio dalla mini-Imu.
Il documento finanziario verrà votato in Consiglio a metà aprile. Dall’approvazione da parte degli assessori alla presentazione in assise devono infatti passare venti giorni.
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