MILANO – “Lo Stato non ha una legge che tutela le delocalizzazioni, siamo fortemente indignati”. Lo ha detto in diretta a “La Gabbia” Bruno Di Luzio, portavoce degli operai della Roland Europe.

Il 31 marzo l’azienda chiuderà, per volontà della casa madre Roland Corporation, lasciando a casa ben 150 lavoratori. Mercoledì sera, su La 7, il capo-delegazione è stato protagonista di un rapido confronto con Gianluigi Paragone: “La società è in Italia dal 1976. E’ un altro pezzo del Made in Italy che se ne va. Il bilancio del 2013 racconta un attivo di un milione di euro. Un imprenditore italiano farebbe salti mortali per ottenere certi risultati”.

Giovedì la rappresentanza sindacale unitaria ha effettuato otto ore di sciopero per poter prendere parte alla manifestazione organizzata a Roma, in concomitanza di un faccia a faccia presso il Ministero dello Sviluppo Economico.

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