POLITICA. Credo che per l’Italia questo sia un momento cruciale per un cambio di marcia che deve arrivare a tutti i costi. Da una parte l’arrivo di Renzi mette la politica di fronte ad un bivio: mettere in pratica le promesse fatte, le stesse in gran parte di Grillo meno, però, un aspetto che potrebbe costargli caro (a Renzi) sin da subito: la riduzione dei privilegi a partire dagli emolumenti e dalle conseguenti pensioni. E lì il M5S… farà cascare l’asino Pd che da quell’orecchio non sente ragioni.

Sugli altri fronti (Pdl ora Nuovo Centro Destra e Forza Italia) non noto cambiamenti di rilievo. Alfano lo vedo molto teso perché davanti ad un altro bivio per lui ‘mortale’: se si sottomette a Renzi diventa un satellite del Pd come lo furono Idv e Sel o Lega con il Pdl, se fa il duro per acquisire credibilità rischia di sprofondare subito e ripetere la battaglia persa da Casini. Farà la prima cosa, secondo me.

Silvio Berlusconi è il solito, il più intelligente e il più furbo con in più un’esperienza come nessun altro degli attuali contendenti. Sta già lavorando per assestare il colpo di grazia alle prossime consultazioni elettorali. Ci riuscirà con Renzi, seppur con qualche difficoltà, che però supererà perché conosce a memoria tutti i punti deboli dell’obsoleto e confusionario Partito Democratico. Lo ‘distruggerà’ sul suo stesso campo, quello del clientelismo a… grandi livelli rispetto a quello casa-casa.

Con Grillo invece avrà vita meno facile per questo semplice motivo: Forza Italia e M5S hanno iniziato il loro percorso con l’idea di cambiare la politica, Renzi vorrebbe ripeterle in corsa in un ambiente poco fertile perché il terreno stesso contestato dai due… pregiudicati.

I proponimenti dei primi anni novanta di Berlusconi si sono inquinati nel tempo, quelli di Grillo (che ha seguito lo stesso iter e raccolto lo stesso consenso popolare) sono ancora lavori in corso che, secondo me, non vanno interrotti.