SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Il trasporto scolastico gratuito? Non la ritengo una misura equa e giusta”. A dirlo è Domenico Pellei, contrario alla decisione dell’amministrazione comunale di regalare in maniera indistinta un servizio che, a detta dell’esponente dell’Udc, spetterebbe solo alle fasce realmente bisognose. “Così si agevola tutti, senza guardare agli svantaggiati. Gli interventi del Sociale devono essere misurati al reale disagio delle persone”.
Tra il 2010 e il 2012 il reddito medio delle famiglie è calato del 7,3%, con un netto peggioramento a danno dei nuclei più numerosi. Motivo per cui, a detta del consigliere comunale, gli aiuti dell’ente vanno indirizzati con attenzione.
Pellei torna sul provvedimento della mini-Imu, varato il 30 novembre scorso. Il Comune dovrebbe incassare circa 2 milioni di euro: 800 provenienti dalle tasche dei cittadini e altri 1,2 attraverso trasferimenti statali. “La giunta affermò che di questi 2 milioni, sempre che il governo centrale li elargisca integralmente, uno sarebbe servito per chiudere il Bilancio del 2013 e l’altro sarebbe stato utilizzato per interventi sul Sociale e il riequilibrio della pressione tributaria”. A tal proposito, Pellei ricorda che nel 2012 fu istituito proprio un fondo sulla problematica di 150 mila euro, destinato ai pensionati: “Quei soldi sono stati sfruttati non oltre il 10%. La comunicazione non è stata proficua. Quel fondo venga confermato, o venga indirizzato pure alle famiglie con più figli”.
Nessuna critica agli Uffici (“non sono uno sciacallo, conosco le difficoltà di chi si ritrova a leggere norme cambiate da un istante all’altro”), ma non mancano stoccate alla gestione Gaspari. “Non so dire se voterò il Bilancio di previsione, andrà studiato a fondo. Mi chiedo inoltre dove è stata attuata la spending-review. Non votammo contro quando il centrosinistra istituì la tassa di soggiorno o aumentò i ticket dei parcheggi a pagamento. Poi però se ci sono dei buchi si attinge dai fondi. Allora dove sono il risparmio e i tagli?”.
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Il consigliere Pellei dovrebbe anche considerare che le tasse le pagano tutti, famiglie svantaggiate e famiglie più abbienti, in proporzione alle aliquote di riferimento per il loro reddito, per cui l’effetto di redistribuzione è intrinseco nel differente valore delle tasse versate.
Penso che un accesso diversificato al servizio in base al reddito sia una cosa giusta, applicando la nuova normativa sull’ISEE.
Mi spiegate perché un cittadino che già paga le tasse dovrebbe ripagare per un servizio pubblico? Ma siamo impazziti? Solo tasse sapete mettere!
Il principio che chi paga già le tasse NON le debba ripagare per un servizio pubblico è corretto…. ma purtroppo non funziona l’effetto di redistribuzione, intrinseco nel differente valore delle tasse versate. A parità di reddito, avere 1 o 3 figli fa una differenza che NON è quella delle tasse versate (detrazioni diverse, assegni familiari, etc). Manca una politica a sostegno delle famiglie?
Il principio che chi paga già le tasse NON le debba ripagare per un servizio pubblico è corretto…. ma purtroppo non funziona l’effetto di redistribuzione, intrinseco nel differente valore delle tasse versate. A parità di reddito, avere 1 o 3 figli fa una differenza che NON è quella delle tasse versate (detrazioni diverse, assegni familiari, etc). Manca una politica a sostegno delle famiglie?
Le aliquote vanno per fascia di reddito, poi le detrazioni dovrebbero far parte della politiche per la famiglia
un cittadino italiano che paga le tasse , prelevate alla fonte sul proprio stipendio , deve , e sottolineo deve , avere trasporto e servizio mensa gratuito.