
DI MASSIMO FALCIONI
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Col calcio non si scherza. Disponibilissimo agli sfottò, se destinati ad altri, il tifoso pallonaro prende al contrario tremendamente sul serio le vicende di casa propria. Una casa sacra, intoccabile, invalicabile.
Tutta colpa di un tweet, o forse no. Fatto sta che gli insulti rivolti dalla Curva Nord a Gaspari nel corso di Sambenedettese-Folgore molto avevano a che fare col clamoroso fake figlio dei social network.
“Bellini? Arusta furia”. Con tanto di punto esclamativo a suggellare l’entusiasmo di un primo cittadino al settimo cielo per l’acquisto dell’Ascoli ad opera dell’imprenditore farmaceutico. Un falso, rivendicato dallo stesso promotore, che sottolineava il desiderio di sdrammatizzare le differenti condizioni societarie delle due città picene (“pijemocela a ride, che sennò piagnemo sempre”).
Rivelazioni a parte, la bufala si percepisce da subito, ad occhio nudo. Nessuno ci crede, tantomeno la stampa, sempre molto attenta ai movimenti in rete del sindaco sambenedettese. Ma stavolta regna l’indifferenza, visto che il messaggio sulla bacheca ufficiale del diretto interessato non compare. Basterebbe questo come indizio ‘rivelatore’, a cui si sommano gli spropositati ‘retweets’ raccolti in pochissimo tempo (ben 666).
C’è poi il tono del post, poco attendibile se affibbiato ad un amministratore locale. Ed è qui che probabilmente sorge quel corto circuito che condanna Gaspari. Proprio lui, che il 20 marzo 2013 direttamente da Mosca salutò i sambenedettesi dall’hotel a cinque stelle nel quale soggiornava: “Buongiorno, già fatta sauna, piscina e colazione”. Quella volta no, i ladri d’identità non c’entravano. Occorsero le scuse, tardive, ed un mea culpa pubblico: “E’ stato un errore di gioventù, nonostante abbia 54 anni”.
Incassare cori poco edificanti per novanta minuti non ha aiutato ad analizzare il caso in maniera lucida: “Andrò alla polizia, arriva il momento in cui si rende necessario porre un argine, soprattutto se ridicoli tentativi di satira possono diventare il ventaglio che alimenta un fuoco, quello della violenza”.
I continui appelli di Moneti, finora caduti nel vuoto, rappresentano forse un assist più fondato per la composizione del puzzle. Perché se la bufala ha esacerbato i toni (il contenuto degli slogan degli ultras ne è una prova), risulta obiettivamente difficile credere che il profondo malumore dei tifosi sia circoscritto ai cinguettii. E se così fosse, sarebbe davvero il caso di ripristinare la retromarcia e tornare allo scorso luglio, periodo condito da animate trattative romane per consentire ai rossoblu di iscriversi, dove l’accordo con la famiglia Milone, successivamente saltato, venne a più riprese dato per concluso. Su Twitter. Da Gaspari. Quello vero.
Ultimo scivolone in ordine di tempo? Il goffo tentativo di ripudiare la figura di Francesco Bellini. Della serie: quando la pezza è peggiore del buco. Cavaliere del Lavoro ed emigrato in Canada nel 1967, il fondatore della Neurochem è da sempre impegnato nella lotta contro il virus dell’Hiv e dell’Alzheimer. Meriti indiscussi, che furono riconosciuti dallo stesso sindaco, intenzionato a conferirgli il Gran Pavese Rossoblu: “Il dottor Bellini è figlio della nostra terra – dichiarava il 14 dicembre 2007 – sta lavorando per raggiungere traguardi importanti per la collettività mondiale e questo ci riempie di orgoglio”. Parole mai smentite in sei anni (anche se il riconoscimento non gli venne assegnato), fino alla nota di domenica sera: “Abbiamo facilmente dimostrato che tra i premiati elencati sul sito ufficiale della città il suo nome non c’è. E’ stato un tentativo di diffamazione”. La precisazione ovviamente non sarebbe mai emersa se Bellini non avesse rilevato la squadra bianconera.
Se alle sparate seguite da feroci smentite eravamo abituati, a certe cadute di stile ancora no. Altro che ingenue goliardate…
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A proposito di quando il silenzio è d’oro, perché rinnegare una “buona pensata” oltre ad un giusto riconoscimento, senza tanto sottolineare sulla necessità di essere un sambenedettese puro? Magari a Bellini che non riusciva ad acquistare l’Ascoli veniva in mente (per riconoscenza) di avvicinarsi agli odiati cugini calcistici L’ultimo grande presidente della Samb era di Reggio Emilia
Io credo che in quessa città stanno perdendo la testa in molti. Sulla stampa è uscita la notizia che scritte gravemente ingiuriose sono comparse all’esterno della villa che l’imprenditore Faraotti sta ristrutturando sul lungomare. Ma non vi vergognate?! Faraotti prima che essere un azionista dell’Ascoli è forse l’imprenditore più brillante, onesto, generoso e pulito del Piceno. Vergogna! E poi vi chiedete come mai a voi non vi si avvicina alcun imprenditore locale e serio? Il Direttore che ci dice di questa cosa???? Sono indignato.
Anch’io. Sono senza parole. Non ho motivo di mettere in dubbio quello che lei ha scritto ma mi farebbe piacere se continuasse a farlo senza l’anonimato.
Anch’io. Sono senza parole. Non ho motivo di mettere in dubbio quello che ha scritto ma mi farebbe piacere se continuasse a scrivere senza l’anonimato. Come del resto faccio io.
Ma da chi viene la predica? Non siete stati voi che avete picchiato i vostri giocatori perchè avevano casa a San benedetto…….
Non siete stati voi a minacciare i vostri giocatori perchè hanno festeggiato la salvezza in un noto locale dalla riviera…
L’ultima parte era assurda, per la prima le dico semplicemente che la violenza non giustifica la violenza.
Giocatori picchiati per la casa a San Benedetto (quali? io so solo di giocatori che avevano la casa in Vallata, non in riviera) o perchè hanno festeggiato la salvezza da Andrea?! Ma cosa vai inventando… mai successo. Forse ti confondi con le croci piantate in campo, ma per motivi ben diversi. Qui gli unici che hanno minacciato i giocatori dell’Ascoli e il proprietario del locale (Assenti) siete stati voi. E quando Assenti ha provato a fare una cordata di 10 imprenditori locali lo avete anche contestato con cori offensivi. Poi però vi lamentate che i sambenedettesi non entrano nella Samb.… Leggi il resto »
Complimenti a Falcioni che ha spiegato egregiamente i veri motivi di tanta polemica vero una figura che sembra ampiamente inadeguata per il ruolo che ricopre.
Capisco la frustrazione nel vedere i propri rivali sempre sopra e più fortunati di voi ma qui credo che si stia rasentando il ridicolo. Prima dell’asta quel vostro tifoso-professore Canadese diceva alla Renzi “Bellini chi?”. Ora che è nata la nuova società (e che società) bianconera vedo contestazioni al sindaco per Pavesi non dati ed addirittura perchè non avrebbe contattato lui Bellini. Ora da conoscitori di questioni Ascolane vi posso dire che state dando al sindaco Castelli più meriti di quelli che in realtà ha e di conseguenza state scaricando sul vostro sindaco colpe eccessive. Ora spiegatemi che colpa ne… Leggi il resto »
Ha capito poco dell’articolo a parte che non si è fatto mancare la solita critica al sindaco Castelli.
Ha capito veramente poco allora, perchè Castelli ha fato il suo e lo ha fatto anche bene ma non è merito di Castelli (o colpa di Gaspari) se Bellini è nato ad Ascoli e tifa l’Ascoli e quindi mai avrebbe comprato la samb. Spero che ora si capisca meglio.
Non copiamo: chi non ha capito è lei. Rilegga.
Ok parlare contro un muro è inutile (nei post precedenti non replicavo all’articolo ma al suo commento). Rimanga con la convinzione che se Bellini fosse stato premiato poi per riconoscenza avrebbe comprato la samb e…buona fortuna…..
Ma quale convinzione. Impari a leggere e a presentarsi la prossima volta. Grazie.
Visto che insulta a questo punto la invito a crescere perché dalle risposte che da sembra un bambino di 5 anni
Apprezzo l’educazione e condivido molti punti del suo discorso. Come ho cercato di spiegare , senza tra l’altro ricevere risposte in merito ma solo frasi banali al limite dell’insulto, il mio commento iniziale non era rivolto all’autore dell’articolo bensi al commento (del direttore ndr) nel quale si scriveva che Bellini, se premiato e poi contattato, avrebbe potuto comprare la samb, mi dava fastidio insomma il voler far passare il concetto (insito non solo nel commento di cui sopra ma anche in commenti di altri suoi concittadini) che per Bellini sarebbe stato quasi indiifferente investire nella Samb o nell’Ascoli, cosa assurda… Leggi il resto »
Visto ed appurato che non legge e non ascolta le sintetizzo io il concetto: visto che Bellini ha problemi per acquistare l’Ascoli, il tentativo di Gaspari di indirizzarlo alla Samb poteva essere encomiabile e non penalizzabile in casa rossoblu.
Il tutto contornato da un pizzico di ironia proprio per quel che riguarda la fede bianconera di Bellini. La prossima volta tra parentesi scrivo (ironia), anche se Della Valle è tifoso dell’Inter dalla nascita. Spero che capisca il riferimento al presidente della Fiorentina.