SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’interrogazione sullo stadio risale al 22 novembre scorso, il primo sollecito al 17 gennaio. Ma quasi a metà febbraio di risposte in merito alla vicenda stadio il Popolo della Libertà non ne ha ricevute. “Andrò in Procura”, avverte Pasqualino Piunti. “Non mi stanno permettendo di svolgere nel migliore dei modi il mio ruolo di consigliere comunale”.

L’ultimo avvertimento in ordine di tempo risale a venerdì scorso, con la segnalazione rivolta al presidente dell’assise, Marco Calvaresi. “Il regolamento del Consiglio dice chiaramente che la risposta deve avvenire entro trenta giorni”.

L’interrogazione originaria dei berlusconiani risale a settembre. Il Comune però ha risposto solo in parte. Ecco allora i tempi supplementari con Piunti deciso a chiedere ulteriori chiarimenti su quattro quesiti. Uno di questi recita: “Perché una fideiussione di soli 16mila euro richiesta e in violazione delle norme del codice dei contratti?”.

Piunti quindi spiega: “L’articolo 113 del codice degli appalti afferma che l’esecutore del contratto è obbligato a costituire una garanzia fideiussoria del 10% dell’importo contrattuale”.