SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Chiacchiere non supportate dagli atti: “In Commissione non sono mai stati presentati dei documenti. Le ditte si sono limitate alle parole, senza mostrare dell’altro”. Non ha peli sulla lingua Roberto Bovara, esponente di Città Aperta che rivendica la decisione di boicottare gli ultimi due appuntamenti assieme agli altri componenti del centrosinistra.

A differenza di altri consiglieri, che si sono trincerati dietro un anomalo silenzio – infranto solamente dal comunicato congiunto di lunedì scorso – Bovara motiva le critiche mosse al presidente Tassotti: “Le audizioni non servono. Spesso sono anche contraddittorie. Quando abbiamo ascoltato i rappresentanti della Rdp, è accaduto che Cinciripini e Pignotti dessero versioni differenti. Con delle carte in mano avremmo potuto orientarci, così no”.

Tre aziende di Cupra, una di San Benedetto ed un’altra abruzzese avevano denunciato il generale disinteresse  dell’amministrazione nei confronti delle loro problematiche. L’ultimo incontro sul tema risalirebbe a più di un anno fa, quando le imprese vennero ricevute nell’ufficio dell’avvocato Paolo Gaetani, referente dell’imprenditore Fabio Russo, all’epoca interessato a rilevare la Sambenedettese. Con l’esponente romano si era quasi giunti ad una mediazione, che avrebbe consentito la transazione dell’importo dovuto, a prezzo dimezzato (450 mila euro). Ma lo stop alla trattativa rispedì i protagonisti al punto di partenza.

La maggioranza evoca pertanto il rischio passerella. La settimana prossima la seduta conclusiva vedrà la partecipazione di Renato Ciarrocchi e degli ex dissidenti del Pd, Loredana Emili e Sergio Pezzuoli. Pure quel giorno a garantire il numero legale ci penserà l’opposizione. “ La questione – conclude Bovara – riguarda esclusivamente il Comune e la Sambenedettese. L’ente non ha contratto alcun debito. Mi accusano di essere suddito di Gaspari? No, queste cose le dico da sempre. E comunque, sempre meglio essere suddito di Gaspari che di Tassotti”.