Da Riviera Oggi 977 in edicola

Chiamato direttamente in causa dall’ex assessore Francesco Sgariglia, Gigi Fazzini, componente del direttivo della Pro loco di Acquaviva ed ex segretario del Partito Democratico acquavivano, ci ha rilasciato un lungo documento con il quale rispondere. “La vicenda mi ferisce a livello umano” ci ha detto “perché nonostante i tanti sacrifici compiuti per rilanciare la Pro loco e Acquaviva, si preferisce gettare fango”.

In merito alla contestazione di Sgariglia, ovvero il “rifiuto” di accettare la sua iscrizione alla Pro loco, Fazzini precisa: “Nessun rifiuto. Per i soci iscritti la nuova tessera è automatica con il pagamento della quota di 15 euro. Per i nuovi iscritti, come risulta essere stato Sgariglia e altri 10 richiedenti che non erano iscritti nel 2012, la tessera può essere rilasciata soltanto dopo debita presentazione della richiesta scritta, come previsto dallo Statuto. A Sgariglia la tessera è stata rilasciata senza che pervenisse al direttivo alcuna richiesta”.

****

Vorrei portare un pizzico di chiarezza e verità.
Non è mia intenzione alimentare polemiche pretestuose e sterili, come sembra vada di moda, tant’è che posso documentare quanto affermerò.
È stato gettato fango sulla mia persona, ma per avere ragione di questo ci sono le sedi opportune.
L’ex assessore invoca a se il merito della rinascita della Pro loco. Vorrei invece ricordare che fu l’impegno di un bel gruppo di persone – di cui facevo parte in collaborazione con l’amministrazione – a fare questo, ed è documentato il fatto che venne fatta all’epoca una campagna soci con l’obiettivo di promuovere l’Associazione Turistica.

Quando l’assemblea dei soci venne convocata, si prese poi visione della gestione precedente, completamente asservita agli scopi dell’amministrazione. Si evidenziò immediatamente una situazione finanziaria poco chiara.

Va dato ‘merito’ all’ex assessore, che per arginare il problema dei debiti pregressi, si prese l’impegno di risolvere tale situazione, assumendosene la responsabilità, sia come amministratore che come persona. Tuttavia e nostro malgrado, come di tutti i cittadini, la realtà concreta dei fatti è che ancora oggi, alla Pro loco, arrivano solleciti di pagamento relativi ai debiti pregressi – a mio parere ormai prescritti. Le vane parole, ancora una volta, lasciano il tempo che trovano.
Non ricordo se in quella assemblea o nelle successive, venne definito il direttivo e, come da regolamento, quest’ultimo elesse Fabrizio Ioannone – persona capace e competente – alla carica di Presidente. Lo stesso Ioannone dopo qualche tempo si dimise pur rimanendo nel direttivo. Se volete conoscerne le ragioni, credo che sia corretto chiedere a lui, o comunque non spetta a me parlarne.
Fu allora che lo stesso Consiglio Direttivo elesse la Spaccasassi, la quale non è mai stata segretaria Ds. Con la Spaccasassi ho sempre collaborato in piena sintonia, anche questo dimostrabile con le tante comunicazioni via mail, dove risultano scritti, attestati di stima e ringraziamenti, per i miei progetti che ho messo a sua disposizione per stilare il programma di mandato.
Qualche malpensante, può sostenere che gestivo anche lei. Quando si menziona la figura del burattinaio purtroppo si sottintende la presenza di numerosi burattini, immagine lesiva e offensiva nei confronti di persone – principalmente i componenti del direttivo – che hanno messo a disposizione il loro impegno e le loro capacità, dimostrando con i fatti e non con vane parole e sterili polemiche, di tenere al bene di questo paese.
Posso inoltre affermare in maniera forte e decisa che tali pratiche non rientrano assolutamente nel mio modo di agire. Non vorrei che, a perpetuarle, fosse proprio chi ragiona supponendo tali dinamiche, le quali, una volte tirate in ballo, mostrano una propensione verso il pensiero del genere.
Una cosa posso dire, in maniera ineccepibile: ho sempre riversato il mio impegno per il bene del territorio, a prescindere da quale fosse il colore dell’amministrazione. E dal momento che, come dicevo, non amo parlare del nulla come va di moda ultimamente, vi posso elencare qualche risultato del mio impegno, già oggetto in passato di vostri articoli: trasporto pubblico contrada Abbadetta, petizione che ha portato all’asfaltatura viale Leopardi, ripristino della fermata bus presso l’ex Hotel La Quercia, segnaletica verticale Contrada Forola, isola ecologica/ricicleria Zona Industriale. E tanto altro.
Sinceramente non mi salta alla mente per cosa si sia distinto l’ex assessore, se escludiamo l’essersi fatto cogliere in flagrante a staccare manifesti elettorali di avversari politici (art. 635 e 294 del codice penale). Comportamento deplorevole per chiunque, ancor di più per chi ricopre una carica amministrativa – al tempo, come segretario locale del Pd, attraverso una lettera protocollata, chiesi al sindaco il ritiro delle deleghe.
Veniamo all’oggi. Quando la Spaccassassi – probabilmente nel marzo scorso – iniziò a ventilare l’idea di una possibile dimissione dovuta ad impegni di lavoro, mi chiese di assumere la carica di presidente, ribadendomi attestati di stima. Io risposi che sarebbe stato, per me, un onore ma la carica di partito mi spingeva a rifiutare, non per incompatibilità ma al fine di evitare strumentalizzazioni a danno della pro loco.
Sono nella pro loco dalla prima ora, così come la Spaccasassi e Camaioni. Eravamo tutti e tre componenti del direttivo Pd, di cui ero segretario. Spiegatemi voi, se non ho mai fatto entrare (almeno io) la politica in pro loco quando avevo un’amministrazione politicamente avversa, perché dovrei farlo oggi?
Mi dispiace inoltre constatare che, nonostante gli ottimi risultati raggiunti come pro loco ed il clima di entusiasmo propositivo che, soprattutto grazie alla nuova amministrazione, si respira, ci sia qualcuno che continui ad avvelenare il lavoro di persone responsabili. Tale comportamento è probabilmente dovuto alla frustrazione di veder rinascere sotto i propri occhi un tesoro, come lo è Acquaviva.