da Riviera Oggi in edicola 975
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Già nel 2008 il signor Giovanni Brunelli, ex direttore amministrativo dell’ente ospedaliero sambenedettese, scriveva sulla svolta degli anni dal 1963 al 1981, “promesse mancate di obbiettivi raggiungibili e non raggiunti, di servizi e reparti di specialità restati un miraggio, da ultimo un recente richiamo del sindaco di Ascoli Piceno sul sospetto di voler ridurre gli ospedali di Ascoli Piceno e di San Benedetto ad infermerie, naturalmente a tutto vantaggio del Capoluogo di Regione.”
“Quest’ultima informativa mi ha particolarmente turbato” prosegue Brunelli “perché se fosse vera, equivarrebbe a ricondurre la Sanità sambenedettese all’Ospedale-infermeria creata da Padre Pizzi nel 1850. Sarebbe la più grave sciagura per la nostra gente”.
A distanza di anni, il presagio di Brunelli, ritorna ad aleggiare, nonostante gli sforzi, le lotte e gli enormi sacrifici che in 18 anni hanno determinato la trasformazione della Madonna del Soccorso da piccola entità sanitaria della provincia ad una grossa realtà tra le più importanti e prestigiose della Regione Marche.
Diciotto anni, quelli dal 1963 al 1981, che a quanto pare stanno passando inosservati nel dubbio che un ipotetico ospedale unico, moderno situato nella Vallata, sia la soluzione più consona e più rispettosa del diritto del cittadino di avere una sanità attiva e con rischi ridotti.
La prospettiva futuristica, appare agli occhi di molti positiva, se si pensa a località siciliane che impiegano più di un’ora per arrivare ad un centro ospedaliero, 15 minuti di distanza tra San Benedetto e la vallata per il cittadino sembrano un batter d’occhio. Nonostante questo sono tanti i dubbi, esempio: che fine faranno i due presidi ospedalieri già esistenti? In quanto tempo sarà pronto il nuovo ospedale? Nel frattempo che si sta costruendo il nuovo presidio dove dovranno andare i cittadini a curarsi, che reparti e servizi rimarranno a San Benedetto e quali reparti e servizi verranno soppressi?
Per ora restano molti dubbi, non solo tra le stanze degli amministratori ma anche tra i cittadini che abbiamo intervistato all’entrata dell’ospedale di San Benedetto.
“L’idea di un unico ospedale, sarebbe un bene per la sanità Picena e io sarei favorevole ad un punto di riferimento chiaro per la vallata”, queste le parole di un cittadino, ma tanti altri ascoltati non si sono dimostrati dello stesso parere: “Sulla costa è importante, in una zona turistica dove la popolazione raddoppia nel periodo estivo, avere un presidio sanitario efficiente, l’ospedale unico toglierebbe questa opportunità ad un polo turistico come San Benedetto” oppure ”la sanità è pessima e ormai si va avanti così dal 2010, nonostante ciò i dirigenti dell’Asur Marche si sono dati dei premi, il tutto viaggia come al solito nell’omertà, nonostante la crisi economica che sta attanagliando tutti i cittadini, si tolgono i servizi invece di dare un incremento che riporti un minimo di fiducia nelle autorità”.
Sull’argomento, si potrebbe concludere con to be continued.
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La riflessione sul futuro della Sanità locale è un argomento che dovrebbe essere centrale nell’agenda dei nostri politici locali, ma sembra una patata bollente di cui nessuno se ne voglia occupare. ormai abbiamo capito che la principale politica sanitaria regionale è quella di abbattere i costi ad ogni “costo”; ma perché a far le spese deve essere solo il territorio Piceno? A fronte del Piano di investimenti nella Sanità presentato qualche tempo fa le asimmetrie di spesa tra le diverse provincie della regione sono enormi e tendono ad aumentare gli squilibri tra le provincie (in particolare si veda le differenze… Leggi il resto »
Non sarebbe meglio e meno dispendioso dividersi i compiti fra i due ospedali? Costruirne uno nuovo è solo per fregarsi i denari dei contribuenti
Quello che lei indica avrebbe dovuto essere il famigerato Piano Stroppa (di cui però non sono mai stati resi pubblici i contenuti) tanto osteggiato dalla Conferenza dei Sindaci….
non sapevo che era il piano stroppa ma PENSO che sia l’unica soluzione .
Ora aspettiamo le proposte di Moro e aspettiamo aspettiamo intanto per adesso si naviga a vista
mio padre (ex infermiere), lo dice sempre “presto per una piccola frattura al mignolo bisognerà andare in Ascoli”!!!!