Il video sarà visualizzabile anche sui canali della televisione digitale terrestre Super J Tv, visibile al canale 603 nelle Marche e in Val Vibrata e 634 in Abruzzo.
Telegiornali ore 14 e ore 19 e in replica.
Riprese e montaggio di Arianna Cameli
Interviste di Pier Paolo Flammini
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La magia del dialetto e del Paese Alto di San Benedetto è rivissuta ancora attraverso la manifestazione “Natale al Borgo”, che quest’anno si è svolta oltre che il 26 dicembre anche il 5 gennaio, a causa del maltempo che ha fatto slittare la data del 27 dicembre. Una manifestazione che sta per raggiungere le 20 edizioni e che vede, per una giornata, il dialetto sambenedettese protagonista indiscusso attraverso le vicende dell’antico borgo marinaro.
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Dovrebbero prima imparare il dialetto e non recitare in italiano con accento sambenedettese; possibile che gli autori delle scene non si accorgano che è solo “maccheronismo”?
In passato sono stato spesso critico, ma quest’anno ho riscontrato grossi miglioramenti sulle scene, la logistica (niente file), sugli attori che sono di meno ma più selezionati (parlano meglio il dialetto).
Un pò di “maccheronismo” c’è ancora negli interpreti più giovani, ma vedo che hanno voglia e che stanno migliorando di anno in anno, quindi per me si può senz’altro perdonare!
Se ho toccato un nervo scoperto mi dispiace, contenti voi contenti tutti.
Da sambenedettese ovvio che all’orecchio si percepisce la differenza tra la vecchia e la nuova generazione (un conto è parlarlo da sempre e un conto è impararlo) però va sicuramente incoraggiata la bontà di questa iniziativa che promuove il nostro amato dialetto per non farlo scomparire e l’impegno di questi ragazzi che ogni anno ci fanno rivivere le “scenette” de “su dentre” coadiuvati dalle “chiocce” che abbiamo ascoltato nell’intervista, le mie preferite! Buon dialetto a tutti!
Nulla da togliere all’impegno, ci mancherebbe, ma non sono da paragonare rispetto le prime edizioni, nettamente migliori. Dovrebbero guardare indietro per migliorare…! Per il resto buon natale al borgo!!
bè direi che vanno granchè bene… ci sono vocaboli che si pronunciavano in modo diverso anche da diversi quartieri..il paese alto dai pajarà o dai monturò… ad esempio il pesce buono,potevi dire lu pèsce bbune,ma tra la marineria si pronunciava lu pèsce bbò! mi ricordo di anziane sambenedettesi dire per gatta. la gheatta, o la hatta… certo che abbiamo una sguaiatura non idifferente,che puo complicare le cose nella recitazione… ci sono vocaboli abbandonati da reimpiantare di nuovo. ne ricordo alcuni: magrolino,o magrissimo: spetrill… lu scazzamerill… un bambino vivace che disturba.. cmnq.: BRAVI andate avanti!