SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il latino non spaventi: “Sic et simpliciter” è un detto semplice come l’idea che rende. La partita della Samb, anche. La gara – agonisticamente – dura 25 minuti, poi c’è il gol di Piccioni e la partita perde quasi ogni attrattiva: troppa la differenza tra le due squadre, troppo poca l’sggressività della Vigor.

La giovanissima squadra di Alessandrini (tre 92, un 93, tre 94, due 95 e due 96) parte bene, coprendo con ordine e attaccando senza paura. Quello della Vigor è un 4-3-1-2 dinamico e tecnico, con un play basso davanti alla difesa, due punte molto mobili e le mezzali pronte a buttarsi in mezzo. In fase di possesso, poi, la mezzala destra si allarga sulla fascia, per allargare la difesa e formare una trequarti a tre dietro a Gorini (con Pesaresi che si allarga).

La Samb subisce poco, e – dopo qualche difficoltà – riesce ad essere pericolosa anche in attacco. Nelle prime fasi i rossoblu – troppo imprecisi in fase d’impostazione – vengono soffocati dalla copertura centrale della Vigor, che fa tanta densità isolando Tozzi Borsoi – senza lasciare spazio agli inserimenti.

Ma la coperta è corta: col passare dei minuti Piccioni e Galli iniziano a carburare, costringendo gli avversari ad allargare le maglie difensive, Subito arrivano le occasioni per Fedeli (su assist di Piccioni, da sinistra) e il gol di Piccioni (su assist di Viti, da destra).

Una volta sbloccata la gara i rossoblu collezionano (come al solito) occasioni, ma stavolta – dopo gli errori di Tozzi Borsoi e Traini – arriva il raddoppio di Fedeli: bella azione di Galli sulla destra e gran palla per Fedeli, che stoppa e spara in rete.

Siamo al 39′, e il triplice fischio potrebbe arrivare già qui: nel secondo tempo le cose degne di nota arrivano (quasi) tutte dagli spalti (toccante il ricordo a Lori Cocchieri), mentre in campo succede veramente poco. La Vigor prova a sorprendere la Samb con gli inserimenti di Gorini e Cuomo (due ’96 veramente interessanti) alle spalle della difesa, ma – a parte l’occasione per il primo, e il colpo di testa di Mistura – Seye Mame fa buona guardia e Zuccheri è molto reattivo.

Una Samb sottotono – scossa solo dai lampi di Tozzi Borsoi (una traversa) e Traini (due belle iniziative personali) – basta, mentre la Vigor (che il latino lo ha nel nome) non è bastata. Sic et simpliciter: così è, semplicemente.