SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Gianni Moneti, Presidente della Sambenedettese Calcio.

“Ho deciso di scrivere queste poche righe per presentarmi ad una parte di città che ancora non ho avuto piacere di conoscere. In questi pochi mesi mi sono reso conto di quanto l’ambiente sambenedettese sia scoraggiato e depresso dopo le tante vicissitudini calcistiche succedutesi negli ultimi anni. E’ compito mio dare quella scossa per far ripartire quell’energia che San Benedetto può sprigionare.

Mi sono avvicinato a questa realtà pur avendo deciso di chiudere col mondo del calcio. In estate alcuni amici mi parlavano di San Benedetto, delle potenzialità di questa piazza, un luogo magnifico con una tifoseria ed una passione pazzesca…e proprio la passione che ho letto negli occhi delle persone che mi hanno accolto ad agosto chiedendomi di salvare il calcio mi ha convinto, mi ha dato quegli stimoli utili a rimettermi in gioco.

Da sempre la mia idea è quella di fare le cose per arrivare in alto, per poter costruire qualcosa di ambizioso come credo di aver fatto in passato. Abbiamo rimesso in piedi un gigante, con mille ferite, e proprio quelle ferite bisogna assolutamente curare per poter permettere a questo gigante chiamato Samb di camminare da solo come ha fatto per anni. Serve l’aiuto di tutti perché la Sambenedettese è il primo vanto di San Benedetto, è il mezzo che per tanti anni ha fatto conoscere la città all’Italia assieme alla sua marineria.

Io sono laziale e mi ricordo da ragazzino questa squadra marchigiana che ogni anno era protagonista nel campionato di serie B. Conosco questa città grazie alla Samb e com’è accaduto a me sarà accaduto a tante altre persone. Per tornare a essere un veicolo promozionale per la città bisogna prima costruire le fondamenta, al momento totalmente assenti, ed è la prima cosa che vorrei fare con l’aiuto della pubblica amministazione, degli imprenditori locali e di tutta la città. Risolvere la questione stadio ma soprattutto creare dei campi di allenamento dove poter costruire il centro dell’attività rossoblu.

Senza realizzare una struttura della Samb dove anche i giovani ragazzi sin possano sin da piccoli respirare il calcio e conoscere questi colori  non ci sarà futuro per questo club. Organizzazione è la parola da cui ripartire per costruire un grande futuro perché senza organizzazione una società di calcio può vivere al massimo pochi anni. L’organizzazione è divenuta ancor più importante nelle ultime stagioni quando la crisi ha livellato i nostri campionati che ora si vincono con il giusto connubio tra investimenti ed appunto organizzazione.

Dunque dopo essere arrivato, aver rimesso in moto questa macchina, dopo aver costruito una squadra che possa immediatamente puntare a risalire ho finalmente il tempo per presentarmi alla città e per provare a creare quella compattezza che può portarci in alto.

Non mi piace chiedere e sono consapevole del momento di crisi nazionale ma come detto per costruire le fondamenta di questa società c’è bisogno dell’aiuto di tutti, anche del suo, piccolo o grande che sia e le sarei grato qualora volesse contribuire in qualsiasi modo (sponsor, socio, contributo, eccetera) magari accostando il nome suo e/o della sua attività a quello della Sambenedettese. Si senta libero di contattare il nostro ufficio marketing interno per qualunque altra informazione”