SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Oscillano tra i 50 e i 100i manifestanti che a partire da questa mattina, 9 dicembre, hanno aderito alla protesta cosiddetta “dei Forconi“, dal nome delle associazioni dei trasportatori siciliane che, due anni fa, avviarono i blocchi ai caselli autostradali.

Operazione “L’Italia si ferma”, che, oltre che ai blocchi, sta richiamando alla protesta spontanea molti cittadini, vede la distribuzione di volantini e un presidio fisso in prossimità del ponte sul Tronto che collega le Marche all’Abruzzo. La manifestazione è autorizzata anche per i giorni a venire, dalle 8 del mattino alle 20 della sera, e sta provocando un certo rallentamento del traffico.

“Ma le persone con le quali iniziamo a parlare si dichiarano tutte dalla nostra parte, chiedono di continuare questa lotta” ci spiega una donna con la pettorina. Si dichiarano semplici cittadini, non aderenti a nessuna forza politica o associazione. Sulle possibili infiltrazioni da partiti di estrema destra, dicono di non saperne nulla. Anche se anche nel Piceno Casapound, in qualche modo, è presente con alcuni militanti, ma con un profilo basso, quasi da osservatori in attesa dell’evoluzione. L’impressione, comunque, parlando con queste persone, è che chi ha deciso di passare qui le giornate sia animato da vera e sincera esasperazione. Come questa esasperazione possa poi prendere forma, non è dato, al momento, sapersi, ovviamente.

“Ci siamo messi in contatto con il passaparola o usando Facebook – spiegano – E con delle assemblee locali che hanno anticipato questa mobilitazione. Chiediamo le dimissioni del Governo, del Parlamento che è illegittimo a causa della legge elettorale, e del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano“. Ma se c’è stato un voto popolare pochi mesi fa, chiediamo, come può essere illegittimo? “Noi siamo per il rispetto della Costituzione Italiana e queste persone, invece, la stanno calpestando”.

“Sono venti anni bruciati, abbiamo dato fiducia a tutti, ora è il tempo che le deleghe non siano più accordate, perché si tratta di nostri dipendenti” continua un uomo attorno alla quarantina, molto pacato. “L’Italia è il male d’Europa, siamo stufi: le aziende hanno una tassazione indecente, i nostri figli sono costretti a lasciare il paese. Qui c’è solo lo strapotere delle banche, continuano a dirci che non ci sono soldi, e i nostri soldi finiscono per salvare il Monte dei Paschi”.

Cosa accadrà nei prossimi giorni? “Se mercoledì il governo otterrà la fiducia, si dice che la protesta pacifica si trasferirà in massa davanti a Montecitorio, alcuni dicono che li cacceranno con la forza”, ci spiegano.

Guardi le scritte sugli striscioni: “Parassiti a casa”, “Siamo il popolo italiano, siamo per la riaffermazione dei principi della Carta Costituzionale”, “Avete calpestato ogni diritto e bruciato il nostro futuro, dimissioni subito”. Addio 2013, non ci mancherai.