SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Partito Democratico torna all’attacco di Loredana Emili e Sergio Pezzuoli: “Con tutti i problemi che ha la città, era proprio necessaria un’interrogazione su Canducci?”. A domandarselo la segretaria Sabrina Gregori: “Il Consiglio non è un tribunale. Si sarebbe potuto interpellare il partito, per discuterne tra di noi. Dal 3 novembre non ho mai ricevuto una telefonata in questo senso, avrei voluto avere il piacere di ascoltarli”.
A rincarare la dose, nel corso dell’Unione Comunale di giovedì sera, ci ha pensato Roberto Giobbi, coordinatore del circolo Centro. A suo avviso, le contestazioni all’assessore all’Urbanistica si baserebbero sul sentito dire e su qualche articolo della stampa locale.
Nel documento dei due dissidenti si chiede di sapere “se attualmente esistono, o sono esistiti in passato, rapporti professionali tra l’assessore Canducci e la ditta”. Dubbi nati “a seguito di voci insistenti circa possibili e occasionali prestazioni professionali in qualità di avvocato della ditta da parte dello stesso Canducci”, ma smentiti da Renato Ciarrocchi, socio dell’impresa, che negava qualsiasi tipo di rapporto con l’esponente dell’amministrazione Gaspari.
“C’è una parte del Pd che ancora non mi riconosce come segretaria”, contesta la Gregori. “Però è anche vero che il 40% che rappresentava l’altra fazione si sta disgregando. Le obiezioni non mi vengono mai fatte in faccia, ma il giorno dopo sui giornali. A qualcuno manca il coraggio; vorrei aprirmi al dialogo”.
All’ultima Unione la Emili non è però stata invitata. “Problema tecnico – si difende ancora la Gregori – sono molte le persone che non hanno ricevuto la comunicazione”.
Sabato in assise, oltre all’interrogazione, approderà l’assestamento di Bilancio. Claudio Benigni ha fatto sapere che lo voterà, nonostante giorni fa avesse annunciato che non avrebbe approvato un documento finanziario contenente un aumento delle tasse a danno dei cittadini. “Lo voto perché non è un’imposta comunale ma governativa”, dice il capogruppo Pd. “Spero comunque che il Comune reagisca a questa gestione delle finanze a livello statale”.
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Come si fa a dire una cosa del genere?
Al di là della faida interna al PD, se c’è un dubbio più o meno fondato su un possibile conflitto d’interessi di un assessore, perché si dovrebbero “lavare i panni in famiglia”?
Che modo è di concepire la politica e l’amministrazione di una città?
quando ci si preoccupa di più del fare domande che delle risposte c’è qualcosa che non funziona.
Per altro è evidente che l’unico lungo consono sia proprio il Consiglio Comunale perché l’assessore Canducci è membro non del PD ma di un altro partito e quindi semplicemente non può rispondere dentro gli organismi del PD.
Inoltre credo che la sua risposta interessi tutti i cittadini, non solo i dirigenti del PD.
Cara segretaria Sabrina perchè dovevate discuterlo solo voi del PD nei vostri locali carbonari?
Avete paura della trasparenza o certe cosette devono restare segrete ai cittadini?
Ha ragione Pompei, Canducci non è del PD perchè la discussione volete farla SOLO con i soliti noti? Cosa c’è sotto da nascondere?
C’è una parte del partito che non la riconosce come segretaria? Succede quando viene quasi imposta da una parte sola!
… Il nuovo che avanza, viva la trasparenza ecco le parole d’ordine del neoeletto segretario comunale. Evidentemente a lei la circostanza non interessa, allora lasciasse la politica a chi ha a cuore gli interessi di tutti anche più dei panni di famiglia. Poi dicono che la disistima verso la politica cresce, con queste premesse…
.. Ma se l’assessore non e’ del pd perché la gregori vuole lavare in famiglia i panni sporchi o puliti che siano, excusatio non petita accusatio manifesta, bell’inizio segretario complimenti anche Renzi apprezzerà la sua competenza e trasparenza
Giusto quello che scrive Pompei, perché mai un membro di un altro partito deve rispondere all’assemblea degli iscritti del PD? Sta di fatto che l’assessore non ha risposto, affidandomla sua difesa al Sindaco. Capisco che non rispondere ai due consiglieri dissidenti fa parte delle faide interne ad una ormai ex maggioranza, ma non rispondere in consiglio, ignorando il diritto dei cittadini di sapere, è uno schiaffo alla tanto paventata trasparenza.
Poi Canducci ha convocato una conferenza stampa alla quale i giornalisti presenti (erano le 14.30) non si sono resi disponibili. Fra poco riporteremo le parole dell’assessore che ha affidato l’incarico all’addetto stampa del Comune.
P.s. vista la coincidenza dei due cognomi, vorrei ricordare un po di storia Sanbenedettese, di altri tempi, quando la politica aveva dei valori etici ed un partito che in qualche modo fa riferimanto al vecchio PCI dovrebbe ogni tanto ricordare. Un grande sindaco, omonimo della segretaria, nel nominare asessoremal’urbanistica un ottimo ingegnere in primis e altrettando otimo politico, omonimo del consigliere comunale, gli chiese, su parere unanime del partito, di chiudere il suo studio professionale, poiche’ esercitare la libera professione di progettista, nel comune in cui era assessore all’urbanistica, avrebbe inevitabilmente creato conflitti di interesse. Ma questa, evidentemente e’ un’altra… Leggi il resto »
ma di Benigni che aveva dichiarato che non avrebbe votato un assestamento che gravasse di ulteriori tasse i cittadini e poi lo vota?..vogliamo spezzare una lancia in favore della coerenza dell’incoerenza?..ormai viaggiamo per proclami che poi come nulla fosse vengono disattesi…
un paese alla frutta che non vedrà mai arrivare il dolce…sic!!!