SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Così giovane ma così maturo. Paolo Grossetti ha fatto grandi passi: ha saputo aspettare, ha sofferto in silenzio quando lo scorso anno era seduto in panchina, ha lavorato duramente e finalmente in pole alla difesa c’è anche lui. Non è uno sprovveduto: la sua indole vigorosa e l’astuzia di chi la sa lunga mette in fuga qualsiasi avversario che prova a giocargli un tiro mancino.

Juniores, riserva e ora titolare. Un bel balzo in avanti per un giovane come te.
“Sicuramente non può che farmi piacere. Sono diversi anni che mi alleno in prima squadra ed avendo la fortuna di essere qui riesco a imparare dai miei compagni e migliorarmi. Non lo considero un punto di arrivo e continuerò a lavorare sodo mantenendo sempre i piedi ben saldi a terra”.

Essere un difensore comporta grandi responsabilità specie per un ragazzo di soli 19 anni. Tu sembri, invece, già un veterano. Il merito?
“Va senz’altro al mister e ad i miei compagni . Siamo un gruppo molto unito e per un giovane come me è veramente importante potersi allenare durante la settimana con dei giocatori esperti che hanno calcato campi di categorie superiori . Mi aiutano e dispensano costantemente consigli”.

Forte temperamento e disinvolto. Sono gli avversari ad avere timore di te.
“Non sono proprio un maestro di tecnica e perciò cerco di sfruttare al massimo le mie caratteristiche principali di aggressività e carica agonistica. Mi esalto quando riesco a vincere un contrasto e nel vedere lo spirito battagliero dei miei compagni”.

Cosa può dare Paolo Grossetti al Porto d’Ascoli?
“Posso garantire il massimo. Non mi piace parlare del singolo , siamo il Porto D’Ascoli e ogni mio compagno dà il proprio contributo per poter realizzare gli obiettivi che ci siamo prefissati”.