GROTTAMMARE – Quanto pesa l’aggiornamento delle tariffe per il costo della gestione dei rifiuti a Grottammare? Durante l’ultimo consiglio comunale è stato approvato il piano tariffario della Tares 2013. Di seguito una sintesi della nota stampa del Comune di Grottammare. Qui di seguito riportiamo due documenti, scaricabili in Pdf:
– Confronto TARSU-TARES Grottammare
Il tributo si compone di due parti: una serve a coprire totalmente il costo dei servizi di igiene ambientale (raccolta e smaltimento rifiuti, pulizia e spazzamento strade, etc, pari a 3.060.351,71 euro) che, fino al 2012, per quanto riguarda il comune di Grottammare veniva coperto dalla TARSU per oltre l’80%; l’altra corrisponde a una maggiorazione che viene versata direttamente allo Stato a copertura dei costi dei servizi indivisibili dei comuni e corrisponde a una tariffa stabilita in 0,30 euro al mq.
Regolamento e Tariffe Tares 2013 sono stati approvati con il voto favorevole dei consiglieri di maggioranza, astenuti i consiglieri dei gruppi Concetti Sindaco, M5S e PdL , contrario il consigliere di Grottammare Futura.
I testi sono disponibili qui: http://www.comune.grottammare.ap.it/index.php?a=1020
“La TARES è una tassa che non tiene conto delle differenze tra contribuenti. E’ una tassa iniqua che nostro malgrado abbiamo dovuto portare all’approvazione – afferma il sindaco Enrico Piergallini – Va applicata in base a limiti e obblighi che prevede la legge, nei confronti dei quali l’ente locale ha un minimo margine di manovra: stabilire le tariffe in base a un minimo e un massimo applicabile definiti dallo Stato e specificare le agevolazioni, cosa che l’amministrazione comunale ha fatto con coscienza e seguendo un principio guida ben chiaro a tutti, pertanto non corrispondono assolutamente alla verità le affermazioni in merito ad elevatissimi aumenti generalizzati rivolti a tutti i contribuenti diffuse nei giorni scorsi. Come si è mossa l’amministrazione? Abbiamo deciso di non discostarci o farlo il meno possibile dal costo che i cittadini avevano sostenuto l’anno precedente per la Tarsu. Il calcolo di applicazione delle tariffe è stato fatto secondo questo criterio: tant’è che per il settore “ortofrutta-pescherie-fiori e piante-pizza al taglio”, il cui aumento è schizzato al 298%, si è scelto di applicare la tassa minima, affinché alla beffa dell’imposizione statale non si aggiungesse la beffa del proprio Comune”.
“Nel regolamento – prosegue ancora il primo cittadino – l’applicazione delle agevolazioni (titolo III del Regolamento, ndr) ha tenuto conto di urgenti situazioni del presente, a conferma della volontà di declinare al massimo una tassa arida in uno strumento di politica sociale: intere famiglie si rovinano la vita perché sono affette da ludopatia, allora abbiamo scelto di premiare quelle attività che decidono di togliere le videolottery (-30%); l’intervento sui giovani, incentivando lo start up, facilitiamo la partenza di nuove attività (-50% per i primi tre anni, fino a un max di 1500 euro); per chi abita lontano dal centro urbano e a più di 500 metri dai punti di raccolta, abbiamo cercato di limitare questa differenza (-50%). L’amministrazione comunale ha agito con coscienza e tutte le critiche che nei giorni immediatamente precedenti all’approvazione del regolamento hanno riecheggiato sulla stampa locale sono solo il frutto di pressappochismo, disonestà intellettuale e sciacallaggio mediatico, nulla di più”.
Alle agevolazioni già descritte va aggiunto, esclusivamente per l’anno 2013, lo sconto del 10% per gli utenti che nel corso del 2012 hanno conferito nella Ricicleria comunale oltre 300 chilogrammi di rifiuti.
Sulla determinazione delle tariffe: per le utenze domestiche le quote della tariffa sono calcolate tenendo conto dei costi a metro quadrato e a chilogrammo attribuibili a tali utenze, della superficie delle singole utenze, della potenziale quantità di rifiuti prodotti in relazione al numero dei componenti del nucleo familiare ed applicando gli appositi coefficienti (KA e KB, espressione della potenziale capacità produttiva di rifiuti delle utenze in relazione al numero dei componenti del nucleo familiare); per le categorie delle utenze non domestiche le quote della tariffa sono calcolate tenendo conto dei costi a metro quadrato e a chilogrammo attribuibili a tali utenze, della superficie delle singole utenze ed applicando gli appositi coefficienti (KC e KD, espressione della potenziale capacità produttiva di rifiuti delle diverse categorie di utenza).
Ad eccezione dei KA (determinati dalla legge in misura fissa), i suindicati coefficienti sono stabiliti dai Comuni, come già detto nell’ambito dei limiti minimi e massimi fissati dalla legge, al fine di assicurare la corretta ripartizione dei costi tra le diverse utenze.
Nel merito delle tariffe e delle relative differenze tra i costi Tares e i costi Tarsu all’utenza, l’assessore all’Ottimizzazione delle risorse Alessandro Rocchi ha precisato che “l’introito deve coprire il 100% del costo del servizio di gestione dei rifiuti. I coefficienti stabiliti sono stabiliti da una normativa che li divide per area geografica e per ogni tipo di utenza ha stabilito un coefficiente massimo e minimo, questo ha creato delle distorsioni che come qui hanno avuto tutti i Comuni. Lo sforzo dell’ufficio è stato quello di ridurre al minimo queste distorsioni. Ortofrutta pescherie fiori e piante subisce un aumento del 298% corrisponde a una categoria che incide per lo 0,4%. L’aumento per i non domestici riguarda meno dell’1% dei contribuenti. Per quanto riguarda il dato medio delle utenze domestiche il costo Tares si allinea alla vecchia Tarsu. Sappiamo tutti – conclude – che la Tares appena approvata e in vigore per questo anno verrà sostituita già nel 2014 da un altro tributo, di cui ancora non abbiamo una definizione certa”.
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“…. premiare quelle attività che decidono di togliere le videolottery (-30%)…”. Le slot, e non Videolottery, le toglieranno solo quei locali che non ci lavorano, e lo faranno solo per convenienza economica, quindi non si capisce le coscienze di chi si vuole toccare con quest’iniziativa.
“…l’intervento sui giovani, incentivando lo start up, facilitiamo la partenza di nuove attività (-50% per i primi tre anni, fino a un max di 1500 euro…”. Sì,sì, tutto a discapito però delle attività già esistenti sul territorio che ogni giorno lottano contro una pressione fiscale ormai insostenibile e la crisi.
Genialoidi in cerca di consensi.
A Pasqu74: io credo che riuscire ad agire sulla tassazione per incentivare o scoraggiare comportamenti virtuosi o deleteri sia sempre positivo.
Per quanto riguarda i dati, se, come scrive il Comune di Grottammare, le tariffe sono così rigidamente definite dallo Stato e i Comuni possono agire solo entro un minimo e un massimo, come si spiegano allora tante differenze tra un comune e l’altro?