SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La Samb più “regolare” dell’anno regala ai tifosi una partita solida, tranquilla e sicura. Una partita anche troppo semplice, viste le premesse e – soprattutto – la prima mezz’ora. Ne esce una vittoria netta, nettissima, che nonostante il risultato viene fuori da una partita calma, a tratti noiosa.

Dopo un inizio a spron battuto – con pressione e intensità – i rossoblu rallentano subito, ammorbiditi dalla “timidezza” di un avversario troppo rinunciatario. La squadra di Ceccarini è molto chiusa, ma con criterio: tanta densità in mezzo e molti spazi sulla fascia, quasi ad “invogliare” il cross e il gioco orizzontale, per poi colpire in verticale, con gli avversari larghi. La tattica funziona solo in parte.

La Samb non subisce contropiedi (troppo attenta la squadra), ma non crea nulla: nella prima mezz’ora i rossoblu fanno un possesso palla spesso sterile, impreziosito solo dalle occasioni per Piccioni e Padovani, entrambe arrivate su cross dalla fascia – situazione di gioco spesso (volutamente) concessa.

Per il resto i centrali ospiti coprono bene, spazzando tutto quel che si deve; a sparigliare le carte in tavola servirebbe una giocata dei tre davanti, che puntualmente arriva: Tozzi Borsoi riceve su una rimessa in zona d’attacco, e – con una grande giocata – trasforma una palla innocua nell’assist per l’uno a zero di Baldinini – bravissimo nell’inserimento.

Siamo al 37′, e da questo momento in poi – con l’Urbania costretta a recuperare – la partita cambia. La squadra di Ceccarini prova a spingere, ma senza costrutto, e per la Samb (oltre ad aprirsi spazi) aumentano le opportunità di gioco. Pochi minuti dopo – per la prima volta nella partita – la Samb verticalizza, e subito va vicina al gol. Tozzi Borsoi lancia lungo per Padovani: grande stop, un pessimo rimbalzo, e palla sparata alta sulla traversa.

Il gol è nell’aria: ad inizio ripresa i rossoblu rischiano tantissimo, su un contropiede dell’Urbania – Viti è bravissimo a rallentare i quattro avversari lanciati a porta -, ma poi raddoppiano. Ancora una volta è Tozzi Borsoi a risolvere, con una punizione meravigliosa e implacabile sotto all’incrocio.

Il gol annichilisce l’Urbania e regala molta tranquillità ai rossoblu, che da quel momento in poi amministrano senza patemi. Con De Rosa la fase di impostazione cambia: il centrocampista va sulla linea dei difensori (a volte in mezzo, a volte sul fianco, a formare una linea a tre), con i due terzini che si alzano molto e le due ali che stringono.

La tattica è un po’ ferraginosa – le mezzali sono spesso costretti ad accorciare – ma col passare dei minuti gli spazi si ampliano, permettendo a De Rosa di ricevere palla più avanzato, quasi da doppio regista in linea con Traini o Baldinini (con l’altro che sale sulla trequarti).

La squadra controlla senza patemi, né eccessiva foga: Tozzi Borsoi e compagni giocano sotto ritmo, ma al momento giusto accelerano con grande pericolosità. Pochi minuti dopo arriva lo “strappo” decisivo. Un’azione, quella del 3 a 0, in tipico stile Samb: il centravanti viene incontro, l’esterno taglia dentro, con una mezzala (la “corrispettiva”) che si allarga e l’altra che si inserisce.

Tozzi Borsoi per Traini, Traini per Padovani: tacco per Tozzi Borsoi, che si inventa un assist perfetto per l’inserimento di Baldinini. Gol, un gran gol, e tre a zero.

E’ appena passata l’ora di gioco, ma la partita praticamente finisce: la Samb tiene palla, l’Urbania – a parte qualche tiro da fuori e qualche grido dagli spalti – non reagisce.

Per la prima volta la Samb non subisce gol in casa, per la prima volta domina senza dover strafare: una partita all’insegna della normalità, che permette ai tifosi di pensare alla castagnata e non ai problemi della beneamata. Nonostante le critiche nel post-gara questa partita è un segnale importante, per la Samb – capace di battere un avversario molto chiuso, con autorità e sicurezza. Trodica è già lontana.