SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Non è ancora stato stilato il verbale della Commissione provinciale di garanzia del Pd in merito alle elezioni per la segreteria comunale andate in scena una settimana fa. Attesa che però non lascia spazio a troppe interpretazioni: “La volontà mi pare sia quella di non voler discutere del problema – accusa Gianluca Pompei – mi offende chi riduce tutto ad una guerra tra fazioni. Si manca di rispetto al 40% delle persone che mi hanno scelto”.
Il passo successivo potrebbe essere rappresentato dal Comitato Regionale, che non offrirebbe ugualmente degli spiragli al candidato sconfitto. Gli avvenimenti del 3 novembre ancora bruciano e non piacciono le spiegazioni messe in campo dai neo-eletti. “Affermare di aver lasciato il seggio aperto a Porto d’Ascoli per non influenzare la gara non ha senso. Esiste il caso di Ascoli, dove per evitare l’identico problema chiusero le votazioni avviando lo scrutinio in contemporanea alle altre sezioni”.
Improbabile a questo punto un accordo con Sabrina Gregori, nonostante le porte spalancate da quest’ultima. “Il suo invito è irricevibile – osserva Pompei – per motivi politici. Ci siamo divisi in campagna elettorale, un’unione sarebbe incomprensibile, un po’ come dire che abbiamo scherzato. Io e lei portiamo avanti due filosofie differenti. Se ne avessi condiviso il programma mi sarei fatto inserire nella sua lista, non mi sarei candidato contro. Certo, se il suo metodo di gestione del partito incontrerà i nostri principi, forse potremo inaugurare una storia comune”.
Nonostante le irritate smentite e le continue precisazioni, per l’ex segretario dei Giovani Democratici la Gregori rimane una figura strettamente riconducibile al sindaco Gaspari e alla giunta alla guida della città: “Lo dimostrano le stesse liste. Nella sua sono stati eletti il primo cittadino, il segretario personale del primo cittadino e i due assessori del Pd, Urbinati e Sorge. Nella mia non comparivano né Perazzoli, né la Emili, né Pezzuoli”.
Veleni e rancori, riesplosi con la rivelazione del dipietrista Giancarlo Vesperini, che ha confessato di aver ricevuto improvvise proposte di iscrizioni al Pd nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale. “E’ la dimostrazione che qualcuno ha vissuto il congresso non come un momento di discussione, bensì come un vero e proprio referendum sull’amministrazione”. Qualora si fosse tesserato, Vesperini avrebbe poi votato al circolo Centro, nel quale l’incremento degli iscritti ha toccato il 66% (da 142 a 236) e Giobbi si è imposto su Zappasodi di appena 11 lunghezze.
Il prossimo appuntamento, previsto per domenica 17, chiamerà i tesserati a svolgere una sorta di pre-primarie, che porteranno all’eliminazione del contendente incapace di ottenere almeno il 5% su scala nazionale. Tuttavia, sarà al contempo un ennesimo banco di prova territoriale: “Ci auguriamo che venga alle urne almeno il 50% degli iscritti, altrimenti sarebbe drammatico”, taglia corto Pietro Colonnella. In altre parole, ci si aspetta il ritorno di almeno 300 militanti, considerati i 566 attirati per la nomina del segretario, a cui va sommato un 10% rimasto a casa.
ARRIVA CUPERLO Intanto, è tutto pronto per l’arrivo di Gianni Cuperlo nel Piceno. Giovedì interverrà a San Benedetto dalle 9.30 all’ex galoppatoio, per visitare successivamente la fabbrica Fainplast di Ascoli (100 dipendenti ed aumento annuo di produzione del 15%). Infine, tappa nel capoluogo di provincia alle 12.30, per un incontro con i simpatizzanti presso la Libreria Rinascita.
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Voglio essere molto chiaro, non ci sono rancori personali nè cose del genere. Siamo tutti adulti e sappiamo tenere separate le cose. I motivi sono squisitamente politici: La questione delle tessere mi pare superata dal fatto che il comitato provinciale non ha dimostrato volontà di discuterne nel merito, ne prendo atto. Per quanto riguarda una collaborazione “in squadra” nell’immediato appare non praticabile proprio perché quelli che ci hanno diviso in questo congresso sono questioni politiche e non personali. Se la nuova segreteria dimostrerà di incontrare la nostra idea di politica garantendo autonomia ed autorevolezza del partito si potrà aprire un… Leggi il resto »
Caro Gianluca, dobbiamo tutti riflettere sul fatto che i cittadini VOGLIONO il modo di fare politica di questa amministrazione, per cui se gli piace così, siamo in democrazia ed accettiamo il risultato e ci si limiterà a dire dove sbaglia l’amministrazione, ma GUAI a chi ha votato per questo modo di far politica e si lamenta dell’amministrazione!!!!
Alessandro, i cittadini si sono espressi alle scorse elezioni e daranno un ulteriore giudizio complessivo alle prossime. Però quello che a me preme è ristabilire l’alterità tra partito ed amministrazione che nascono per ragioni diverse ed hanno funzioni diverse. Se il partito smette di fare la sua parte e accetta che l’amministrazione (a qualsiasi livello) lo sostituisca, smette di avere una sua ragion d’essere e diventa un comitato elettorale che porta i voti e nulla più. Io sono, magari romanticamente, affezionato ad un partito diverso. Un partito che sia un intellettuale collettivo, un soggetto che mette a sistema le competenze… Leggi il resto »
Mi piacerebbe capire quando Gianluca Pompei ha iniziato a sognare. Prima mi sembrava più materialista, oggi molti suoi pensieri sembrano gli stessi di un sognatore incallito come il sottoscritto. Adesso però tieni duro.
Non credo abbia iniziato a sognare. Semplicemente ora fa comodo dire che partito e amministrazione devono essere separati perchè Pompei fa parte della cerchia che si oppone all’amministrazione (anch’essa un’altra cerchia). Sono due cerchie che si combattono.
Caro Piceno non è questione di cerchie o comodità, se avessi voluto accomodarmi fra i “comodi” mi sarei accomodato fra quelli che hanno la maggioranza.
La questione è che la politica serve se è al servizio della comunità e credo che oggi si possa dare un servizio utile a San Benedetto anche su posizioni critiche.
Nelle battaglie che condivido ci ho sempre messo la faccia, anche quando ho sbagliato. Ci ho messo la faccia anche stavolta e credo di averlo fatto nella direzione giusta. (Tacito è che ogni altra posizione è degna e rispettabile come la mia)
Capisco le tue legittime aspirazioni, ma il problema è che forse i cittadini vogliono altro….
Caro Gianluca, ho sperato in una tua vittoria, voglio farti una domanda che ti ho fatto qualche anno fa, in occasione della diretta su questa testata: cosa ha sbagliato Gaspari nei suoi anni di governo? Probabilmente oggi rispondersesti diversamente e spero che hai cambiato idea non solo perchè fai parte di un’altra corrente politca…
Roberto, in quella diretta parlai di un’occasione mancata (la fu megavariante) e di alcuni obiettivi da raggiungere come la riqualificazione del lungomare nord e il nuovo PRG. Riguardandola oggi (la trasmissione) dopo metà mandato (il secondo) ti risponderei che quelli che erano obiettivi allora oggi sono quasi errori nel senso che appaiono ancora terribilmente distanti quasi che questi due anni e mezzo non fossero passati. La mia preoccupazione è che noi ci avviamo alla conclusione di una seconda legislatura (quando avremo governato 10anni) e rischiamo di non portare a casa neanche uno dei punti qualificanti che già 7anni fa proponemmo… Leggi il resto »
Io penso che non c’è differenza tra queste due correnti del PD.
Quando si faranno le elezioni certo ne dovremo leggere di dichiarazioni ma poi saranno uniti e naturalmente come cittadini dobbiamo tener conto che ambedue queste correnti ben presenti all’attenzione dei media niente hanno fatto per quei cittadini che hanno problemi economici e non possono fare la spesa alimentare.