SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sabrina Gregori non corre pericoli: la sua elezione alla segreteria comunale non verrà messa in discussione. La Commissione provinciale di garanzia ha infatti stilato il verbale dove ufficializza i risultati conseguiti domenica scorsa, rispedendo al mittente veleni e ricorsi relativi ad ipotetici tesseramenti gonfiati.

Lo statuto stabiliva che non si sarebbe dovuto superare il 30% dei nuovi iscritti, soglia secondo Pompei abbondantemente sforata al circolo Centro di San Benedetto.“Non abbiamo riscontrato situazioni particolari – comunica il coordinatore Lucio D’Angelo – l’incremento  rientra nei margini, dato che va inserito anche il computo dei Giovani Democratici”.

Avrebbe potuto avere invece seguito l’obiezione in merito al prolungamento dell’orario delle votazioni a Porto d’Ascoli presso la Sala Gronchi. Una posticipazione di ben tre ore a cui però nessuno si sarebbe opposto: “Una vicenda strana, però Gianluca Pompei era presente e non ha eccepito”.

Rimane pertanto attuale il disarmante fenomeno delle truppe cammellate, capaci di regalare nuovi iscritti che, quasi sicuramente, mai faranno capolino alle riunioni di partito. Dai 476 iscritti del 2012 si è passati ai 566 votanti di domenica, senza contare i tesserati che hanno preferito rimanere comodamente a casa. E c’è chi giura di aver intravisto anche vecchi simpatizzanti dell’Italia dei Valori e del Popolo della Libertà. Lo stesso D’Angelo storce il naso e fa notare come l’appuntamento sia stato organizzato male sin dal principio: “Avremmo potuto fissare un arco di tempo nel quale consentire le iscrizioni”. In fondo, tutti sapevano che il 2013 faceva rima con primarie.

I renziani, dodici mesi fa respinti ai seggi (clamoroso il caso di Margherita Hack) e chiamati a presentare giustificazioni di qualunque tipo, stavolta non hanno mosso ciglio. Anzi, fanno notare come nulla sia cambiato in peggio rispetto alle passate competizioni, ribadendo inoltre l’impossibilità di individuare il danneggiato dinanzi a certe anomalie. Non proprio un bel messaggio da parte di chi contesta da sempre il partito delle tessere ed oggi fa i conti con smanie di partecipazione collettiva affatto disinteressate.

Chiusa la faccenda, il Pd si ritrova a dover raccogliere i cocci e ad affrontare una spaccatura sempre più profonda. Proprio per questo motivo, la Gregori lunedì sera ha voluto incontrare Pompei per abbassare il clima di tensione. Gran segreto sui temi della riunione. D’altronde “i panni sporchi ce li laviamo in casa”.