SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sotto accusa. Perché “l’imparzialità o vale sempre o non vale mai”. La minoranza va all’attacco di Marco Calvaresi, reo di non aver mostrato terzietà in Consiglio Comunale nel corso della discussione sul riordino degli istituti superiori nella provincia.
Generalmente propenso all’astensione al momento delle votazioni, Calvaresi si è invece scagliato contro il Popolo della Libertà durante e dopo l’assise. “Abbandonare il Consiglio per non rispondere su una questione prioritaria come quella riguardante la scuola sambenedettese – ha attaccato su Facebook – significa essere vigliacchi, oltre che incapaci. Se avessi accettato l’apparentamento da voi proposto al Nuovo Polo sarei stato più credibile verso il mio elettorato? Siete imbarazzanti ed improponibili, tanto quanto la vostra inutilità per la collettività”.
Stizzita la reazione dei berlusconiani, che già da tempo covano insoddisfazione verso l’operato del numero uno dell’emiciclo. “Prenderemo provvedimenti – avvisa Pasqualino Piunti – sempre più consiglieri si stanno domandando se il suo comportamento è idoneo o meno. Dovrebbe rappresentare tutti, non può permettersi di offenderci così. Mai i suoi predecessori avevano osato tanto”.
Il prossimo passo potrebbe essere rappresentato da una mozione di sfiducia, da proporre agli altri componenti dell’opposizione. In tal senso, pure il centrista Domenico Pellei non nega un certo fastidio: “Mercoledì è stato assolutamente partigiano. Si è messo a dare ragione e torto ai vari esponenti, non spettava a lui farlo. Ha espresso giudizi positivi e negativi. Forse è impulsivo, ma sbaglia. Dovrebbe scusarsi, certe offese non sono appropriate all’incarico che, ricordo, dovrebbe essere di garanzia”.
L’ordine del giorno sulle scuole era stato presentato dai capigruppo della maggioranza Claudio Benigni, Andrea Marinucci, Palma Del Zompo e Roberto Bovara. Si chiedeva di stigmatizzare l’azione di Palazzo San Filippo “e, in subordine, alla Regione di non tenere conto della decisione operata dalla giunta Celani, che umilia un istituto scolastico della nostra città”.
Tra gli assenti in aula al momento della discussione spiccava anche Riego Gambini. “Il documento è stato presentato all’ultimo, senza che ci sia stata concessa l’opportunità di approfondire. Se uno si alza e se ne va ci sono delle motivazioni alle spalle, dietro c’è una volontà precisa. Questa va accolta e rispettata, in quanto decisione politica. Calvaresi dovrebbe salvaguardare lo svolgimento equo e corretto del Consiglio…”.
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Il Pdl locale pretende un comportamento al di sopra delle parti del presidente del consiglio.
E’ la barzelletta del secolo perchè loro lo hanno coccolato ed allevato fin dalla nascita politica nominandolo presidente del consorzio turistico e salvando quando lo stesso era in dissesto finanziario.
Un politico che si presenta contro l’attuale sindaco eppoi ne diventa lo sponsor migliore deve far capire al Pdl che qualcosa cova sotto le ceneri ed invece di lamentarsi farebbe bene ad indagare,per il bene della città intera.
Marco Calvaresi non è nuovo ad episodi di intolleranza in Consiglio comunale. Si sente spalleggiato dal Sindaco Gaspari che lo ha ormai immagazzinato nella sua maggioranza a doppia mandata. e’ ormai un suo prigioniero politico e si muove a comando. In tre mesi, prima dell’estate, ha cambiato tre volte posizioni politiche: dall’udc, al nuovo polo e a Renzi del PD. Vola nelle sigle politiche e sindacali di categoria come un gabbiano. Ha capito che Gaspari sta chiuso in un fortino protetto dai suoi pretoriani ed ha blindato la sua posizione di Presidente, che sarebbe la prima a cadere se si… Leggi il resto »
Il sig. MARCO CALVARESI ha fatto carte… false pur di ottenere un posticino, a dir poco irrilevante, di presidente del Consiglio Comunale, chi ha buona memoria ricorderà bene, l’ex politico Ciccanti, nei primi mesi di insediamento le affiancò una sua persona di fiducia perché era inesperto, quasi imbarazzante.
Adesso, a distanza di mesi si può permettere il lusso anche di giudicare l’operato degli altri. Veramente, senza parole! Siamo proprio ridotti male. Ci vuole ben altro per cambiare le sorti cittadine.